Prima i fatti
I Segretari Regionali della Campania di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Fed.Gilda Unams, hanno «avvertito» (vedi primo allegato in calce) i dirigenti delle scuole campane della loro intenzione di denunciarli in merito al mancato rispetto della normativa relativa al numero massimo di alunni per classe per «manifesta violazione delle norme sulla sicurezza strutturale ed igienico-sanitaria».
Pertanto, invitavano i dirigenti a «cautelarsi».
Detto fatto: all’avvertimento è seguita la denuncia rivolta all’Ispettorato del Lavoro delle Province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno; ai Direttori Generali delle ASL competenti per territorio delle Province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno; ai Comandanti dei VV. FF. delle Province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno; alle Procure della Repubblica competenti per territorio delle Province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno (cfr. secondo allegato in calce).
I dirigenti sono colpevoli, secondo lorsignori, di aver formato classi con un numero di alunni eccedente rispetto alla normativa vigente in materia di sicurezza e prevenzione incendi. Ad ogni buon conto la denuncia «è inviata anche alla Procura della Repubblica competente per territorio per l’accertamento di ogni ipotesi di reato».
A questo proditorio attacco risponde la struttura dell’Anp Campana con una lettera indirizzata a tutti i dirigenti delle scuole della Regione, nella quale si stigmatizza il comportamento dei suddetti sindacati (cfr. terzo allegato in calce).
Poi il commento
Ancora una volta è evidente l’impossibilità di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Fed.Gilda Unams, di stare dalla parte dei dirigenti se non a parole. Nei fatti sono sempre schierati contro. Questa volta addirittura con una denuncia diretta dei singoli dirigenti che ha risvolti penali («La situazione delle classi così come si è evidenziata, e delle quali si fornisce elenco in allegato non escludendo altre situazioni che non sia stato possibile accertare»).
Siamo alla “barbarie”. Prima le OO.SS. a livello nazionale negano sistematicamente ai dirigenti qualsiasi strumento di gestione; poi li chiamano in causa per responsabilità derivanti dal mancato uso degli stessi strumenti gestionali di cui, grazie proprio a loro, i dirigenti sono stati privati.
Ad ogni modo i dirigenti devono riflettere: questa denuncia non è un fatto isolato, né la si può liquidare come un infortunio di percorso di qualche quadro periferico troppo zelante di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Fed.Gilda Unams.
È, invece, la riprova di un modus operandi strutturale di queste organizzazioni: quando c’è da scegliere un capro espiatorio, non esitano mai ad indicarlo nella figura dei dirigenti delle scuole, che poi pretendono di rappresentare!