CCNL Area V – Dichiarazione di Giorgio Rembado.
Il via libera all’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dell’Area V della dirigenza è giunto oggi da parte del Consiglio dei Ministri accompagnato, tuttavia, da alcune osservazioni.
Le principali riguardano:
- l’articolo 21, comma 11, che prevede l’istituzione dell’Ente bilaterale tra il MIUR e le OO.SS. per la formazione del personale dirigente, in quanto dalla disposizione potrebbero derivare oneri aggiuntivi a carico della parte datoriale;
- l’articolo 48, comma 4, che riguarda la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti all’estero, in quanto le leggi vigenti per l’estero (art. 171, comma 1, del DPR n. 18/1967, come modificato dall’articolo 5 del D.Lgs. n. 62/1998) prevederebbero che durante il servizio all’estero competa solo la retribuzione di posizione nella misura minima. Parimenti, anche la retribuzione di risultato, sensi dell’Articolo 45 del D.Lgs.165/01, non sarebbe cumulabile con le indennità previste per personale non diplomatico in servizio all’estero.
Sono stati fatti, infine, alcuni rilievi di minore peso, il più importante dei quali concerne i compensi per le reggenze.
In merito alle osservazioni contenute nel parere favorevole del Consiglio dei Ministri, «la prima – ha dichiarato il presidente dell’Anp – appare facilmente superabile, visto che già l’articolo 8, comma 1 primo periodo, consente di costituire comitati, commissioni, ecc. “senza oneri aggiuntivi”.
Per la seconda, invece, – prosegue la dichiarazione di Rembado – risulta del tutto incomprensibile la ratio, in quanto il riferimento all’articolo 45 del D.Lgs. 165/01 riguarda esclusivamente il personale non dirigente del Ministero degli Affari esteri e non i dipendenti del MIUR. Questo rilievo, pertanto, appare un’indebita interferenza tra una normativa di carattere pubblicistico (Legge) e una norma di carattere pattizio (Contratto)».