Il Giudice del lavoro di Oristano ha accolto le ragioni dei dirigenti di due istituti secondari di secondo grado ed ha revocato, con sentenza di primo grado, il decreto con cui il primo giudice aveva dato inizialmente ragione alle organizzazioni sindacali in merito alle regole della contrattazione integrativa d’istituto. Risulta pertanto una volta di più – e siamo a cinque sentenze su cinque – che l’interpretazione da sempre proposta dall’Anp è quella corretta.
Proponiamo un passaggio – da noi ritenuto particolarmente significativo – della sentenza:
«[…] d’altra parte tanto la contrattazione collettiva che quella integrativa sono, come è noto, sottoposte alla legge, che ben può modificarne i rispettivi ambiti. Ne consegue che del tutto legittimamente […] i dirigenti degli istituti scolastici ricorrenti hanno escluso dalla contrattazione collettiva le materie previste dall’articolo 6, lettere h), i) e m) del CCNL 2006-2009, in quanto ormai normativamente sottratte alla contrattazione integrativa; di conseguenza non hanno posto in essere alcuna condotta antisindacale, avendo correttamente applicato la legge […]».
Vogliamo qui sottolineare la soddisfazione che traiamo, in nome di tutta la categoria, dall’ultima frase: i colleghi hanno avuto ragione perché hanno “correttamente applicato la legge”. In questa doverosa applicazione si esprime la professionalità del dirigente nel suo essere garante degli interessi collettivi, come prefigurato dalla Costituzione.
Dobbiamo purtroppo constatare che, anche se l’applicazione dei principi posti alla base della nostra convivenza civile dovrebbe essere qualcosa di relativamente banale e scontato, talvolta così non è.
Nel tributare oggi il massimo riconoscimento alla integrità morale e alla competenza professionale dei colleghi che, per essere stati semplici difensori della legalità, hanno dovuto subire in prima battuta una pronuncia sfavorevole, non possiamo non riconoscere che, alla fine, la giustizia ha prevalso.
Cone avevamo anticipato nella notizia dello scorso 19 gennaio, pubblichiamo in allegato la sentenza del Giudice del lavoro di Oristano.