Alla conferenza stampa di presentazione della ricerca “Il Disagio Mentale Professionale negli insegnanti: dalla gestione alla prevenzione” tenutasi questa mattina presso la sala stampa di Montecitorio, sono emersi dati “inquietanti” su una patologia spesso sottaciuta.
“I risultati di questa ricerca mi hanno sconcertata” dichiara nel suo intervento il sen. Mariapia Garavaglia “perchè se alla società sfugge l’importanza della formazione, il Paese muore, ecco perchè mi impegno a creare un ponte fra le politiche della salute e quelle dell’istruzione”.
“Questi dati non ci fanno stare tranquilli” le fa coro l’on. Valentina Aprea, “occorre studiare un modo per prevenire il fenomeno, non possiamo permetterci di arrivare tardi”.
“Bisogna aiutare gli insegnanti che si ritrovano spesso “nudi” di fronte alla classe” continua l’Aprea “e quindi frustrati a causa dell’assenza di autorità dovuta alla mancanza non solo di strumenti adeguati, ma anche di complicità con le famiglie”.
Presentando in modo più approfondito la ricerca, il prof. Vittorio Lodolo D’Oria pone l’accento sui pregiudizi che spesso accompagnano la professione di insegnante “anche in famiglia, il professore viene visto come colui che non lavora, o meglio, che fa un lavoro poco faticoso”.
“I dati parlano chiaro” precisa Lodolo D’Oria “la categoria degli insegnanti è quella più esposta al rischio di patologie psicofisiche, quasi il 70% degli insegnanti che viene esaminato da collegi medici, è affetto da problemi psichiatrici”.
Dal canto suo, il Presidente ANP Giorgio Rembado ha affermato: “Il governo non deve rimuovere un problema derivante dall’unione di due argomenti “scabrosi”: le patologie della scuola (bullismo, violenza sui minori, ecc.) e le patologie mentali, ma farsene carico”.
“Adottare la strategia dello struzzo non serve” conclude Rembado “perchè è sempre più urgente affrontare il malessere degli studenti, il disagio dei docenti e soprattutto le responsabilità dei capi di istituto, spesso impegnati non solo a prevenire, ma anche e soprattutto a gestire da soli il problema”.
Il testo integrale della ricerca è disponibile in formato pdf cliccando qui.
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