Ieri 10 maggio, presso il MPI, si è tenuto un incontro tra il Ministro Fioroni e le OOSS sull’iniziativa “La scuola siamo noi: una settimana per raccontare come si vive e lavora nelle scuole italiane”, prevista per il periodo 19-25 maggio p.v.
Durante l’incontro sono state illustrate le finalità dell’evento, tese a valorizzare le attività e le iniziative che le scuole abitualmente fanno e che spesso restano sconosciute alla maggior parte dei cittadini, in quanto di rado messe in evidenza dagli organi di informazione. La scuola ha la necessità di recuperare un’immagine positiva presso l’opinione pubblica, in quanto tende ad apparire, nelle notizie della stampa e della televisione, solo quando emergono fatti negativi che la riguardano.
Questa iniziativa appare dunque come un’occasione utile per rendere visibili le proposte, le attività e gli eventi che le scuole elaborano ogni anno. Il MPI metterà a disposizione spazi appositi per le presentazioni: i siti degli Uffici scolastici regionali e quello dell’INDIRE; organizzerà un forum di discussione, a partire da lunedì 14.05; pubblicizzerà i calendari regionali delle iniziative preparati dagli USR. E’ prevista la partecipazione del servizio televisivo (telegiornali e trasmissioni dedicate). Il 23 maggio, a Palermo si terrà un evento particolarmente importante sul tema della legalità al quale parteciperà il Ministro insieme ad altri esponenti del governo; il Ministro infine concluderà la settimana con una web conference che vedrà la partecipazione di alcune scuole.
Vista l’ampiezza e l’importanza della proposta, la nostra delegazione ha espresso apprezzamento per l’iniziativa condividendone le finalità ma evidenziando in particolare:
- la necessità che siano valorizzate le buone pratiche della vita quotidiana delle scuole, più che le esperienze eccezionali e difficilmente ripetibili: la capacità innovativa, il lavoro costante per la qualità del servizio, l’impegno che tanti dirigenti e docenti adoperano per far fronte alle difficoltà di apprendimento degli alunni e a quelle dell’ambiente in cui operano;
- la necessità che tali buone pratiche diventino patrimonio condiviso e quindi abbiano la giusta visibilità anche per essere “copiate” da altri;
- la necessità che il ministero investa fortemente in risorse ed in innovazione (anche normativa) perché i comportamenti virtuosi non siano fondati solo sulla buona volontà dei singoli (come finora è in gran parte avvenuto), ma su un sostegno reale allo sviluppo professionale degli operatori della scuola.