Nel pomeriggio di ieri 28 novembre si è tenuto presso il Ministero della pubblica istruzione l’incontro tra il Vice ministro Mariangela Bastico, e le delegazioni sindacali del Comparto scuola e dell’Area V della dirigenza scolastica. Oggetto principale della riunione sono stati gli articoli della Legge finanziaria 2008 che riguardano il sistema scolastico, con particolare riguardo alle ricadute sugli organici.
In apertura di riunione il Vice ministro ha ricostruito il complesso iter del provvedimento in discussione alla camera dei Deputati, ricordando anche che in sede di Commissione VII sono stati recuperati emendamenti importanti e che altri sono in fase di discussione e di possibile assunzione. Ha quindi ricordato i punti salienti dell’articolato:
- superamento della clausola di salvaguardia, imposta dal MEF, e spalmatura del taglio dei 47.000 unità di personale, previsto nella finanziaria 2006, su quattro anni (14.000 del 2007 e 11.000 nei tre anni successivi)
- equiparazione graduale degli organici tra le diverse aree regionali
- ipotesi di sperimentazione triennale su alcune province finalizzata alla realizzazione di intese territoriali che puntino alla ottimizzazione delle risorse, con l’opportunità di reinvestire i risparmi di gestione
- superamento della frammentazione degli indirizzi della scuola secondaria di secondo grado, in particolare dell’istruzione tecnica, professionale e artistica, anche in vista della revisione degli ordinamenti degli istituti tecnici e professionali prevista entro il 31 luglio 2008
- riconversione dei soprannumerari e soluzione degli inidonei anche attraverso la mobilità intercompartimentale
- assunzione di 10.000 ata (ma un emendamento propone di alzare la quota a 25.000, grazie alla copertura economica dei pensionamenti degli ultimi due anni)
- consolidamento dei 94.000 posti di sostegno, che saranno attribuiti alle scuole sulla base di alcuni parametri di riferimento e che saranno stabilizzati per il 70% (un emendamento propone l’80%)
- introduzione di concorsi biennali per il reclutamento dei docenti, con la precisazione che al concorso accedono gli abilitati (e impegno a rivedere i meccanismi di formazione)
All’interno della discussione che si è successivamente aperta l’ANP, dopo aver premesso che con la Finanziaria 2008 l’associazione si sarebbe aspettata che venisse risolto l’ormai annoso problema della situazione debitoria delle scuole e che si destinassero le risorse necessarie al rinnovo del CCNL del comparto scuola e all’equiparazione del CCNL dell’Area V, ha evidenziato in merito ai punti presentati le seguenti posizioni:
- sarebbe accolta con grande soddisfazione l’equiparazione degli organici tra le diverse realtà territoriali, eliminando situazioni dove a offerta ridotta corrisponde più personale
- le sperimentazioni provinciali di ottimizzazione delle risorse rappresentano al momento scatole vuote che vanno riempite di contenuto; non possono ridursi a occasioni per nuovi dimensionamenti delle reti scolastiche, ma devono fondarsi su seri progetti di governance territoriale
- i nuovi criteri di formazione della classi prime dei licei e degli istituti tecnici e professionali rischiano di colpire esperienze “storiche” che definiscono l’identità e la qualità dell’offerta di alcuni istituti e quindi va operato con estrema accortezza. Inoltre sarebbe necessario rivedere il meccanismo di calcolo dell’organico della scuola secondaria di primo grado, fermo alla ormai desueta distinzione tra classi a tempo normale e classi a tempo prolungato
- per quanto riguarda l’organico del sostegno l’ipotesi di una sua stabilizzazione non può che essere condivisa. Ma è altrettanto importante che l’amministrazione si faccia carico di un’intesa interministeriale che porti certezza nel sistema di certificazione delle diverse forme di disabilità, anche al fine di introdurre tra le fattispecie i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) che si stanno diffondendo con straordinaria celerità soprattutto nella fascia scolare del primo ciclo
- per quanto riguarda il concorso biennale per il reclutamento del personale docente, l’ANP non può che considerare questa scelta un vero e proprio arretramento. È pertanto auspicabile che dovendo l’amministrazione rivedere il meccanismo di formazione, si colga l’occasione per riconsiderare l’intera questione e mettere a regime un sistema di formazione, selezione e reclutamento efficiente e moderno.