Comunicato sul precariato
Il decreto con cui il Ministro dell’Istruzione ha disposto per il prossimo anno scolastico l’assunzione a tempo indeterminato di 20.000 unità di personale docente e di 3.500 unità complessive di personale ATA conferma una linea di grave sottovalutazione dei problemi, sia sotto il profilo della gestione del personale che sotto quello della funzionalità degli uffici. Va rilevato infatti che:
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le posizioni da coprire, secondo attendibili stime, ascendono ad oltre 100.000 per quanto riguarda i docenti ed a circa 80.000 nei diversi profili del personale ATA. La scelta compiuta non determina un’economia, in quanto tutti i posti vacanti in organico dovranno comunque essere coperti con assunzioni a tempo determinato. Non si comprende in base a quale logica si continui a considerare che la precarietà del rapporto di lavoro del personale (che comunque si deve assumere e sarà assunto) rappresenti un vantaggio per l’amministrazione;
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all’interno di tale errore di sistema, per quanto riguarda gli ATA se ne colloca un altro, che è quello di lasciare più scoperta delle altre la funzione amministrativa. La buona amministrazione delle scuole è indispensabile supporto alla loro autonomia ed al lavoro del dirigente. E’ l’Amministrazione stessa che, con scelte miopi, pone le basi per una minore efficacia ed efficienza delle scuole. Una scelta tanto più improvvida in tempi di risorse scarse, quando la gestione stabile e programmata sul medio-lungo periodo sarebbe essenziale per realizzare risparmi di sistema.
Bisogna prendere atto che i governi si succedono ma che gli errori si ripetono. Ed è sempre più evidente che l’errore principale risiede nel continuare a voler gestire le assunzioni del personale dal centro e con logiche puramente contabili. Senza neppure risparmiare, visto che quel che si risparmia sul personale non assunto a tempo indeterminato si spenderà per i supplenti annuali.
Occorre una scelta coraggiosa, che sia oltre tutto più rispettosa dell’autonomia delle scuole. Si allochino a ciascuna di esse le risorse economiche corrispondenti alle unità di personale spettanti in organico: e le si lasci libere di assumerlo, a tempo indeterminato o a tempo determinato, secondo i propri bisogni e la propria programmazione di attività. Ne guadagnerà l’autonomia delle scuole e ne guadagnerà l’efficienza di sistema. Senza neppure sforamento della spesa pubblica, che resterà quella programmata in finanziaria.
E’ nel momento delle scelte difficili che è necessario prendere decisioni coraggiose ed innovatrici. Questo è uno di quei momenti: e l’Unione sindacale ANP-ANQUAP/CIDA vuole dare un suggerimento fuori dal coro, ma che può realmente cambiare le cose.
Roma, 3 luglio 2006.
Giorgio Germani |
Giorgio Rembado |