Ieri pomeriggio si è svolto il previsto incontro sulle problematiche relative agli incarichi di presidenza (regolamentati da ora con direttiva ministeriale), ad un nuovo concorso riservato ai presidi incaricati e ad un altrettanto nuovo concorso ordinario.
In apertura di riunione il Direttore Generale del Personale, dott. Cosentino, ha illustrato i punti salienti della direttiva sugli incarichi di presidenza, che possono essere così sintetizzati
1. la conferma degli incarichi in atto avviene a domanda secondo il turno di nomina, sulla base del punteggio a.s. 2005/2006. Nella domanda dovrà essere indicato:
a. se si intende rimanere nella stessa sede
b. se si vuole essere assegnati ad altra sede
c. la disponibilità a essere assegnati ad altro settore formativo per cui abbiano titolo
d. la disponibilità ad essere assegnati a sedi dello stesso settore formativo nell’ambito della regione (indicando l’ordine d preferenza delle varie province)
2. in caso di riduzione dei posti rispetto al numero degli aspiranti, i perdenti posto
a. possono essere assegnati a sede di altro settore formativo della provincia di appartenenza
b. a sede, anche di altro settore formativo, nell’ambito della regione.
3. confermati gli incarichi conferiti anche negli anni scolastici precedenti al 2005/2006 a coloro che:
a. inclusi nelle graduatorie dell’anno scolastico 2005/2006 (si procede secondo quest’ordine);
b. abbiano almeno un anno di incarico.
La delegazione dell’Anp ha espresso soddisfazione per il fatto che sono state recepite nella direttiva le proprie richieste ed ha auspicato che le procedure si possano svolgere in tutte legioni nel rispetto dei tempi previsti.
Nella seconda parte dell’incontro l’attenzione è stata focalizzata sul nuovo concorso riservato, previsto dall’art.1-sexies della L. 43/05.
Abbiamo valutato positivamente la volontà dell’amministrazione di emanare il bando entro la fine di marzo 2006, come pure l’intenzione di abbreviare i tempi di espletamento del concorso riprendendo nella sostanza il bando del precedente concorso riservato, senza quindi il bisogno di chiedere ulteriori pareri ad altri organismi (es.:CNPI).
Relativamente ai posti da mettere a concorso l’amministrazione ha comunicato di avere richiesto al MEF un numero corrispondente al totale di quelli disponibili per l’anno scolastico in corso, incrementato di circa 90 da destinare ai riservatari del precedente concorso, sanati dalla legge, ed ai presidi incaricati degli istituti d’arte o dei licei artistici sprovvisti di laurea, ma abilitati ai sensi della normativa vigente.
La delegazione dell’Anp, pur manifestando soddisfazione per la ribadita volontà dell’amministrazione di rispettare i tempi per l’emanazione del bando, ha ribadito la necessità di tener conto ai fini del calcolo del contingente di posti disponibili non solo di quelli derivanti dai pensionamenti previsti, ma anche di quelli di anzianità. Pertanto, a parere dell’Anp, i posti da mettere a concorso ammontano ad almeno 1.600. Il direttore Cosentino ha assicurato che sarà possibile in ogni caso incrementare tale numero mediante una successiva ricognizione dei posti effettivamente disponibili e vacanti.
Relativamente alle procedure concorsuali, pur concordando con l’amministrazione per una sostanziale riproposizione del bando emanato per il precedente concorso riservato, la delegazione dell’Anp ha avanzato le seguenti proposte di modifica:
– valorizzazione del punteggio per gli anni di incarico di presidenza;
– ammissione “diretta” al corso di formazione per gli ex triennalisti che, pur avendo superato la prova di accesso al precedente concorso riservato, non furono ammessi per carenza di posti;
– garanzia per i presidi incaricati, eventualmente esclusi da questo nuovo concorso riservato per carenza di posti, di crediti per il prossimo concorso ordinario e, comunque, il mantenimento della funzione di preside incaricato.
Su questi punti l’amministrazione ha chiesto che le organizzazioni sindacali presentino proprie osservazioni scritte. Per quanto ci riguarda ripresenteremo quelle già rese pubbliche nei mesi scorsi.
Si è discusso, poi, della proposta di un nuovo concorso ordinario da bandire nel prossimo autunno e della necessità di rivedere le procedure concorsuali a partire da:
– costituzione delle commissioni di concorso (una sola eventualmente integrata in caso di un numero di concorrenti superiore a 500, oppure una commissione aggiuntiva per ogni 500 concorrenti);
– revisione dei compensi per i membri delle commissioni per evitare la fuga dalla funzione e, conseguentemente, l’allungamento dei tempi concorsuali;
– necessità di rivedere sia i tempi della formazione (9 mesi sono troppi), sia la flessibilità dei requisiti (7 anni di ruolo possono andar bene, ma, in caso di docenza in diversi settori, deve essere consentita la partecipazione ad un settore a scelta del candidato).
In ogni caso, vista la necessità di un intervento legislativo in materia, perché non abolire la suddivisione tra settori formativi?