Il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha presentato oggi alle organizzazioni sindacali del Comparto Scuola e dell’Area V della dirigenza la bozza di Regolamento (DPR) inteso a definire la struttura organizzativa centrale e periferica del nuovo ministero frutto dello spacchettamento del vecchio MIUR.
Il Ministro ha precisato che il nuovo regolamento non è definitivo e che si dovrà presto adeguarlo ai contenuti della Finanziaria 2007 e alla progressiva applicazione del Titolo V riformato della Costituzione.
Il Capo Dipartimento per la programmazione, prof. Emanuele Barbieri, ha descritto in dettaglio, i cambiamenti previsti e ha illustrato l’articolazione del ministero in due dipartimenti:
- il Dipartimento per l’istruzione, diretto dal dott. Giuseppe Cosentino;
- il Dipartimento per la programmazione, diretto da lui stesso.
Ciascun dipartimento comprenderà quattro direzioni generali.
A livello periferico rimangono gli USR.
L’Anp, dopo aver ringraziato il Ministro per aver promosso l’odierno incontro, ha osservato che probabilmente non ha senso il varo del regolamento con pochi giorni di anticipo rispetto all’approvazione della Finanziaria 2007, che muterà in modo sostanziale le funzioni ed i compiti delle pubbliche amministrazioni (si consideri, in particolare, che la finanziaria prevede – tra l’altro – la soppressione degli attuali IRRE e dell’INDIRE e la loro trasformazione in agenzia di supporto all’autonomia scolastica, nonchè la ristrutturazione dlel’INVALSI). Sarebbe pertanto opportuno che la ridefinizione organizzativa del Ministero avvenisse a valle della sua approvazione, non prima.
L’Anp ritiene, inoltre, che le nuove funzioni attribuite agli uffici scolastici provinciali (ex CSA) dalla bozza di Regolamento presentata oggi siano in contrasto con l’asserita volontà, più volte espressa dal Ministro, di rafforzare l’autonomia delle scuole e si pongano in direzione contraria alla piena applicazione della riforma del Titolo V della Costituzione (art. 117).
Non solo: i compiti di monitoraggio assegnati agli USP dalla bozza si tradurranno molto probabilmente in una richiesta sistematica di informazioni destinate a finire nel “buco nero” degli archivi, senza alcun riscontro positivo per le scuole. Mancano, infatti, a livello periferico, strutture adeguate a tradurre i dati numerici, che di per sé sono “ciechi e muti”, in informazioni utili alla programmazione del lavoro.
L’Anp, infine, ha dichiarato la disponibilità ad inviare all’Amministrazione entro il 5 dicembre 2006 le proprie osservazioni in merito alla bozza oggi presentata.