Nell’incontro di ieri tra l’Aran e le OO.SS. rappresentative dell’Area V della dirigenza è proseguita l’analisi della parte normativa del contratto sulla base dell’ultima bozza predisposta dalla controparte.
Sono stati passati in rassegna gli istituti contrattuali contenuti nei primi 13 articoli della bozza. L’Aran ha preso atto delle numerose osservazioni avanzate da parte sindacale e si è impegnata a verificarne l’accoglibilità in sede di stesura definitiva.
È stato, invece, rinviato all’incontro dell’11 marzo il confronto sul titolo II della bozza relativo alla spinosa questione della responsabilità disciplinare.
L’Anp ha espresso l’esigenza di redigere un nuovo testo integrato del CCNL e di non procedere per semplici correzioni ed integrazioni del testo vigente. Ha, inoltre, avanzato una serie puntuali di osservazioni, tra cui ricordiamo la richiesta di non impoverire il livello della contrattazione regionale, di innalzare almeno al 30% il tetto della mobilità interregionale, di procedere alla disapplicazione della norma sul trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale, incongruente con il nuovo quadro normativo e punitivo per la categoria, visto che non si applica a nessun’altra area dirigenziale.
Sono, dunque, ancora numerosi i problemi irrisolti. Se si aggiunge che si è ancora in attesa della soluzione del problema dell’incapienza dei fondi regionali, si deve concludere che la proclamazione dello stato di agitazione della categoria è ampiamente giustificata e che un eventuale passaggio a vuoto in occasione del prossimo incontro al MIUR, previsto per il 4 marzo, non potrà che portare alla richiesta formale di procedere al tentativo obbligatorio di raffreddamento per verificare in quella sede la volontà politica di farsi carico dei problemi annosi della categoria.