Con due note in data di ieri 22 febbraio,il MIUR è intervenuto a regolare le conseguenze amministrative delle abbondanti nevicate delle scorse settimane, che hanno costretto a prolungate chiusure numerose scuole di diverse regioni italiane.
Le note in questione, che alleghiamo in calce, sono condivisibili nella sostanza: in pratica, prendono atto che le emergenze naturali non sono fatti giuridici e che quindi non sono idonee ad incidere sulla validità dell’anno scolastico.
Quanto alle iscrizioni, si chiarisce che il termine del 20 febbraio ha natura “ordinatoria” e non perentoria, pur ricordando l’importanza di definire al più presto il quadro relativo, che incide sulla determinazione degli organici.
Da apprezzare anche il richiamo all’autonomia scolastica, cui spetta l’adozione di eventuali provvedimenti correttivi del calendario per recuperare – se del caso – qualche giorno di lezione.
Detto questo – ed apprezzato il contenuto delle note – rimane da porsi una domanda non nuova: proprio perché i principi richiamati appartengono alla normale cultura giuridica di tutti i dirigenti e rispondono a criteri di ordinario buon senso, era proprio necessario emanare le note in questione? Di più: era necessario diramare disposizioni per rimettere all’autonomia delle scuole eventuali decisioni di modifica del calendario?
Insomma: questa benedetta autonomia esiste o non esiste? o deve essere ogni volta il Ministero a chiarire come va adoperata?
Senza polemica. Ma con un grande desiderio di un rapporto adulto e normale fra le istituzioni, nel quale alle scuole non spetti sempre il ruolo del minorenne un po’ tonto.