Il 5 febbraio si è tenuto al MIUR un incontro di informativa sui “criteri di selezione per l’individuazione degli esperti esterni per le prove di rilevazione degli apprendimenti da parte dell’INVALSI”. Erano presenti il direttore dell’INVALSI Dott.ssa Stellacci e, per l’amministrazione, il capo dipartimento Dott. Chiappetta e il direttore Dott.ssa Palumbo. Sono state ricordate le modalità di svolgimento delle prove di rilevazione e la necessità di nominare osservatori (oltre 5000) sul campione statistico di classi individuate per garantire il corretto svolgimento delle prove medesime secondo un protocollo definito.
Si provvederà alla formazione online degli osservatori individuati su criteri univoci su tutto il territorio nazionale da parte degli USR che provvederanno all’emanazione di un bando (in data da concordare).
Il compenso previsto per lo svolgimento della funzione è di € 195.00 (lordo stato) a giornata, mentre per le scuole polo che gestiranno i contratti, sarà di € 9.34 per ciascun contratto stipulato.
Sono stati poi illustrati i criteri di priorità per le nomine.
I rappresentanti dell’Anp presenti all’incontro, nel ribadire l’importanza per il sistema, delle azioni valutative degli apprendimenti, hanno espresso un parere, nel complesso,positivo sui criteri di priorità (in ordine, Dirigenti tecnici, dirigenti scolatici, docenti collaboratori del dirigente scolastico, funzioni strumentali, docenti comandati presso gli uffici centrali o periferici dell’amministrazione o dell’ANSAS, docenti esperti precedentemente coinvolti in rilevazioni o con compiti di formatori o di tutor, somministratori di prove OCSE-PISA e IEA-PIRLS e IEA-TIMMS. Gli osservatori non devono aver prestato servizio nelle scuole affidate negli ultimi tre anni).
Hanno però messo in evidenza la difficoltà di sostituire il personale docente impegnato quale osservatore “senza oneri per la scuola”, cosa che ha creato alcuni problemi nelle scuole.
Riguardo alle precedenze, nell’ambito delle priorità sopra indicate, hanno rilevato l’utilità di nominare anche personale in quiescenza (negli ultimi tre anni), ma in subordine al personale in servizio.