Assistiamo, con qualche sorpresa, al moltiplicarsi veemente delle esternazioni di una sigla sindacale in materia di ruolo unico della dirigenza. Non che la cosa in sé esca dall’ordinario: è accaduto anche in passato che scoprissero in ritardo temi da noi già posti all’attenzione, ma cercassero ugualmente di farli propri, per acquisire tardivi meriti ed occupare in qualche modo la scena.
Se mai, quel che meraviglia in questo caso è la brusca accelerazione con cui si è passati dalla scoperta della questione ai toni ultimativi ed alla dichiarazione del conflitto: un’implicita ammissione della rinuncia pregiudiziale a gestire la questione sul piano del confronto istituzionale, evidentemente poco familiare.
Siamo lieti, nonostante tutto, che abbiano scoperto l’argomento. Per parte nostra, ce ne occupiamo da un pezzo ed eravamo, come siamo, impegnati in concreto sul problema: ovviamente – come farebbe qualunque forza responsabile – nella sede in cui si assumono le decisioni e cioè in Parlamento, dove abbiamo già presentato le nostre argomentazioni al riguardo.
Giusto a titolo di documentazione per gli immemori, riportiamo qui di seguito un piccolo florilegio di nostre comunicazioni pubbliche in materia (principalmente tratte dal nostro sito, ma anche da ordini del giorno del nostro Consiglio Nazionale e dal documento diffuso a tutte le strutture periferiche per il dibattito in vista del prossimo Congresso). Giusto per capire chi è “sul pezzo” da molto tempo e chi lo scopre solo oggi.
dal sito www.anp.it:
7.4.2014
https://www.anp.it/anp/doc/il-ministro-madia-incontra-le-oo_ss_
7.4.2014
10.4.2014
https://www.anp.it/anp/doc/la-dirigenza-pubblica-e-il-def
4.6.2014
https://www.anp.it/anp/doc/confronto-della-cida-con-il-dipartimento-della-funzione-pubblica
8.8.2014
3.9.2014
https://www.anp.it/anp/doc/una-buona-scuola_
ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio Nazionale Anp il 6 aprile scorso:
“Il Consiglio nazionale dell’ANP, riunito a Roma in data 5 e 6 aprile 2014, sentita la relazione del Presidente nazionale, esprime un forte interessamento verso la prospettiva dell’introduzione del ruolo unico della dirigenza pubblica, che potrà essere rafforzata dal costituirsi di un corpo unitario e coeso, anche al fine di far fronte comune ad eventuali tentativi di subordinare le responsabilità gestionali ad interessi di parte.
Il Consiglio nazionale dà pertanto mandato al Presidente nazionale di intraprendere ogni possibile interlocuzione al fine di favorire il conseguimento dell’obiettivo.”
dai Documenti congressuali, pubblicati nel n. 4-5-6/2014 della rivista Autonomia e Dirigenza (pag. 5-17):
“Una dirigenza piena e vera ha bisogno anche di condizioni esterne. Per esempio, di una compiuta legittimazione giuridica, non indebolita dallo stigma della “atipicità”, da cui essa è stata segnata fin dalla sua origine. L’idea del ruolo unico, di cui si discute in questi mesi, va nella direzione giusta ed è da noi condivisa: purché non si cada nell’errore di tenerne fuori proprio i dirigenti delle scuole. Non meno pericolosa è l’ipotesi che vuole identificare nella dirigenza delle scuole una “dirigenza professionale”, in cui – anche al di là dell’ossimoro – l’aggettivo tende ancora una volta ad assorbire il sostantivo cui si accompagna.
Per questa via, si rafforzerebbe l’idea di una loro diversità – cioè, di fatto, una minorità – rispetto alla “norma”. I dirigenti delle scuole hanno, se mai, una missione più complessa degli altri, ma certamente non minore né strutturalmente diversa. E quindi un ruolo unico “vero”, tale anche nei suoi risvolti retributivi, è una delle condizioni di base per legittimare pienamente la funzione.”