Sembra caduta l’ipotesi di un rinvio del termine, mentre alla data del 15 settembre solo 2.851 amministrazioni avevano provveduto all’adempimento. Vi sono tenute anche le istituzioni scolastiche, che da sole rappresentano oltre ottomila soggetti: il che significa che molte di loro sono tuttora inadempienti.
Si specifica che la comunicazione riguarda tutte le basi di dati gestite dall’amministrazione per il perseguimento dei fini istituzionali, comprese quelle connesse al funzionamento dell’amministrazione stessa (personale, alunni, bilancio, protocollo informatico, gestione documentale, ecc.) e quelle relative a banche dati eventualmente gestite esternamente (es cloud)
Il riferimento va fatto alla base dati (es. alunni) e non alle singole tabelle (residenza, data di nascita, ecc.) che la compongono. Non vanno invece comunicate eventuali basi di dati a servizio dell’infrastruttura tecnologica (ad es. backup)
Per quanto riguarda gli applicativi, la norma prevede che le amministrazioni debbano procedere alla trasmissione dell’elenco di tutti i software che utilizzano ciascuna base di dati.
Nel modulo da inviare c’è un campo “riferimento normativo” che non va compilato per le basi di dati di funzionamento (es. personale, alunni, contabilità, protocollo, ecc.).
Il campo identificatore va definito secondo i criteri ritenuti più opportuni (ad esempio va bene anche una numerazione progressiva). L’importante è tenere conto che questo codice, anche in futuro, consentirà di individuare la banca dati cui si riferisce.
Ci sarà consentito, da ultimo, annotare fin da adesso questa norma nell’elenco delle 100 più “fastidiose, vincolanti ed inutili”, da segnalare senza indugio al presidente Renzi in vista della sua abrogazione. Forniamo anche questo collegamento per chi volesse provvedere in merito: https://www.labuonascuola.gov.it/