COMUNICATO UNITARIO

MANIFESTAZIONE DEL 4 DICEMBRE 2014

LA “BUONA SCUOLA” HA BISOGNO DI DIRIGENTI MOTIVATI E RISPETTATI

Davanti al MIUR stamane centinaia di dirigenti provenienti da tutt’Italia hanno manifestato per esprimere il loro malcontento nei confronti dell’iniquo trattamento retributivo loro riservato. La questione è ben nota: i dirigenti sono vittime di una duplice ingiustizia. Oltre a quella storica, consistente nella mancata perequazione retributiva nei confronti della restante dirigenza pubblica alla quale non si pone rimedio per il perdurare del blocco dei rinnovi contrattuali, giunto ormai al quinto anno consecutivo, se ne è aggiunta un’altra altrettanto pesante. All’aggravarsi delle responsabilità e dei carichi di lavoro sempre meno sostenibili, accresciuti solo negli ultimi due anni nella misura di almeno il 25 %, si ha addirittura la pretesa di ridurre la retribuzione complessiva dei dirigenti scolastici per un’errata interpretazione della norma data dall’UCB/MEF.

L’insieme delle questioni è stato rappresentato all’attenzione del Governo nella persona del Sottosegretario all’Istruzione on. Davide Faraone da una folta delegazione di cui hanno fatto parte anche i rappresentanti sindacali del territorio a livello regionale.

Il Sottosegretario ha riconosciuto la legittimità delle richieste dei dirigenti assumendo l’impegno di affrontare la questione a livello politico attraverso un confronto col MEF all’indomani dell’approvazione definitiva della legge di stabilità. Ha anche riconosciuto che la questione non richiede un intervento legislativo e l’individuazione di risorse aggiuntive.

È stata fissata una prima data di riconvocazione del tavolo di confronto a livello ministeriale, che si riunirà mercoledì 10 dicembre prossimo venturo al fine di recuperare tutti i dati necessari per la ricostruzione della materia e per preparare l’istruttoria che faccia da supporto tecnico alla soluzione politica del caso.

La Manifestazione odierna è stata anche l’occasione per ascoltare da parte dell’Amministrazione le voci dei rappresentanti sindacali sul territorio, dalle quali sono emersi i diversi comportamenti degli uffici periferici del Ministero e delle Ragionerie territoriali, che rendono ancora più ingiusto il trattamento riservato alla categoria con decisioni fra di loro incoerenti e non coordinate.

Quello di oggi si può considerare un primo passo per la rimessa in carreggiata della questione. Ma naturalmente lo stato di agitazione continua fino alla definitiva risoluzione del caso, non escludendo se necessario il ricorso ad azioni giudiziarie.