Si è svolto oggi pomeriggio l’incontro fra Governo, Sindacati ed Associazioni Professionali, convocato con brevissimo preavviso (poche ore) per un confronto sul testo del DdL sulla Buona Scuola approvato dalla VII Commissione della Camera e ormai sul punto di approdare in aula per la prima lettura.
Erano presenti per il Governo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed i Ministri Giannini, Boschi, Del Rio e Madia.
Come era prevedibile, la maggior parte degli interventi si è concentrata sul ruolo del dirigente scolastico, ritenuto – da quasi tutti gli intervenuti – come inopportunamente sovradimensionato nel nuovo assetto scolastico prefigurato dal Disegno di Legge.
Anp è intervenuta sottolineando alcuni punti:
– le modifiche apportate in Commissione al testo originario del Governo lo hanno reso meno leggibile e più soggetto ad interpretazioni divergenti: il che, in una norma che vuole essere di riforma complessiva del sistema, non costituisce un fatto positivo;
– i dirigenti scolastici non vogliono “super-poteri” e neppure “poteri” in quanto tali: vogliono strumenti per poter far fronte alle responsabilità che vengono loro attribuite. E’ inutile disegnare una scuola che si vuole di qualità se non la si dota di leve di governo all’altezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere;
– è sempre un errore assumere i casi patologici come criterio di regolazione dei sistemi: se un dirigente abusa degli strumenti di governo che gli vengono affidati va sanzionato. Ma il rimedio non consiste nel privare tutti gli altri del potere di governare. L’antidoto ad eventuali derive sta nella valutazione ex post del loro operato, ma anche nella selezione preventiva dei docenti che si candidano a diventare dirigenti. Ed il modo migliore per scegliere quelli più idonei consiste proprio nella valutazione. Rifiutare la valutazione dei docenti fa crescere il rischio che approdino alla dirigenza soggetti non idonei;
– quanto più si investe nelle risorse umane e professionali, tanto maggiore è l’esigenza che vengano poste in essere le misure di governo migliori e più efficienti. Risorse non governate rischiano di costituire solo uno spreco non produttivo. I dirigenti scolastici vogliono fare la propria parte: ma chiedono di essere messi in condizione di farlo;
– di questa “messa in condizione” fa parte la questione della loro collocazione nei ruoli della dirigenza pubblica: se i dirigenti della scuola fossero collocati in un ruolo a parte o fuori da tutti i ruoli, questo non potrebbe che indebolire la loro immagine professionale e la loro capacità di incidere sui processi loro affidati. E quindi anche per questo motivo la questione del ruolo unico conserva tutta la sua attualità.
In conclusione di riunione, rispondendo alle pressioni delle organizzazioni sindacali perché fosse fissato un calendario di incontri per discutere nel merito delle singole misure contenute nel disegno di legge, il Sottosegretario De Vincenti ha rinviato alle audizioni che si svolgeranno presso la VII Commissione del Senato una volta che il disegno di legge sarà approdato a quel ramo del Parlamento. Ha poi preso l’impegno, a nome del Governo, per un nuovo confronto come quello odierno dopo la conclusione dell’esame in Commissione e prima della votazione definitiva in aula.