Solo metà del nutrito o. d. g. della seduta odierna è stato discusso: l’esame della documentazione relativa alla procedura concorsuale per l’assunzione dei docenti e l’espressione del parere urgente richiesto dal Ministro è stato rimandato ad una prossima seduta. Un’intera giornata è stata necessaria per l’approvazione del Regolamento di lavoro del Consiglio e per l’elezione dell’Ufficio di Presidenza e su entrambe le questioni i rappresentanti ANP hanno assunto una posizione critica, astenendosi dal voto nel primo caso e votando scheda bianca nel secondo.
Due gli argomenti sui quali, soprattutto, si è dilungata la discussione intorno alla proposta di regolamento presentata dal Presidente Scrima: l’articolazione del Consiglio in Commissioni permanenti e l’individuazione dell’Ufficio di Presidenza.
Sul primo tema la controversia era intorno alle denominazioni e conseguenti tematiche di interesse delle commissioni, che nella proposta presentata avrebbero dovuto occuparsi di Autonomia e governance, formazione iniziale e in servizio, inclusione scolastica, valutazione di sistema e ordinamenti. Una proposta non esauriente delle tematiche di innovazione rese emergenti anche a seguito dell’approvazione della legge 107/2015, quali ad esempio quella della valutazione del personale e della revisione della governance delle istituzioni scolastiche autonome. Gli evidenti accordi precedenti dei sindacati generalisti, sottolineati con chiarezza dall’intervento CGIL, sono stati vanificati dalle perplessità espresse da alcuni consiglieri, inclusi i dirigenti eletti ANP. Piuttosto che discutere nel merito, si è adottata una soluzione di compromesso, sulla quale i rappresentanti ANP hanno espresso il loro dissenso anche astenendosi dalla votazione dell’articolo specifico del regolamento. Il tutto è stato rimandato ad una successiva proposta dell’Ufficio di Presidenza, da deliberare nella prossima seduta. Il regolamento, dunque, definisce la costituzione di cinque commissioni senza stabilire su quale argomento si intenda costituirle.
Un evidente atto di forza si è registrato poi riguardo alla designazione dei membri dell’Ufficio di Presidenza. Alla proposta ANP di integrare il Regolamento con la previsione che la rappresentanza della componente elettiva garantisse la presenza di tutte le tipologie di personale della scuola (dirigenti, docenti e personale non docente) in ragione dell’opportunità di rispettare il ruolo che ciascuna di esse ricopre all’interno del sistema, oltre che la volontà degli elettori emersa con chiarezza dalle urne, i sindacati generalisti hanno dichiarato ferma contrarietà. La successiva votazione ha decretato a maggioranza l’esclusione di un rappresentante della componente elettiva dei dirigenti dall’Ufficio di Presidenza.
Dopo l’adozione a maggioranza del Regolamento si è quindi proceduto all’elezione dell’Ufficio di presidenza, secondo quello che con tutta evidenza era uno schema già concordato.
Nonostante le dilungate dichiarazioni dei sindacati generalisti di voler fare del Consiglio il luogo di discussione e confronto democratico, a loro dire mancante finora nel panorama istituzionale, i metodi emersi dai lavori di oggi sono chiaro segnale di un atteggiamento conservatore e corporativo, proprio quello che avevamo temuto nel dichiarare la nostra contrarietà all’individuazione del presidente nella seduta di insediamento. Non resta che augurarci che i lavori di merito delle prossime sedute, quando il Consiglio dovrà occuparsi di discutere ed esprimere i pareri per i quali è costituito, siano improntati a modalità diverse di lavoro tali da consentire una vera e seria discussione democratica e non un vuoto rituale di ratifica di decisioni prese altrove.