COMUNICATO
INCONTRO IN FUNZIONE PUBBLICA SUL DECRETO LEGISLATIVO DI LICENZIAMENTO PER FALSA ATTESTAZIONE DELLA PRESENZA
Oggi, 4 febbraio 2016, si è svolto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, alla presenza del Ministro Madia, il previsto incontro fra Governo e Confederazioni sindacali in merito allo schema di decreto legislativo approvato dal Governo sul licenziamento dei dipendenti pubblici che attestano in modo fraudolento la propria presenza in servizio.
Il Ministro ha illustrato la ratio della norma e ha sottolineato in particolare l’imprescindibile esigenza di tutelare la maggioranza dei lavoratori rispetto ad una esigua minoranza di dipendenti infedeli.
La CIDA, come del resto tutte le confederazioni presenti al tavolo, si è dichiarata favorevole al provvedimento, né c’è qualcuno che possa voler difendere comportamenti truffaldini.
E’ stato tuttavia parimenti stigmatizzato dalla CIDA il fatto che il Governo affronta oggi solo l’aspetto sanzionatorio del rapporto di pubblico impiego. Invece, se l’obiettivo della riforma delle pubbliche amministrazioni deve essere il recupero dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione degli uffici, allora si manifesta come indispensabile in egual misura una politica premiale nei confronti di chi opera con maggiore diligenza.
La CIDA lamenta il fatto che, nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, manca un effettivo e funzionante sistema di valutazione delle performance lavorative che superi e corregga l’attuale prassi prevalente di erogazione di premi ed incentivi. In un ambito lavorativo di più di 3 milioni di lavoratori pubblici emerge oggi la raffigurazione di una stragrande maggioranza di lavoratori premiati “a pioggia” e una ristretta minoranza giustamente da sanzionare per le proprie mancanze. Ciò non fotografa la realtà degli uffici pubblici, che è caratterizzata, come tutti i luoghi di lavoro, da eccellenze, da rendimenti medi variegati e da apporti insufficienti. Anche nel mondo pubblico é necessario un regime di rapporti con i lavoratori capace di dar conto di queste differenze, punendo i meno meritevoli e gli infedeli, ma premiando anche in misura adeguata chi lavora con diligenza, impegno e risultati visibili.