Lunga seduta ieri per il CSPI, riunito per esprimere il parere sulla Direttiva che reca gli indirizzi del Ministro per l’avvio del sistema di valutazione dei dirigenti della scuola a partire dal prossimo anno scolastico. Due sottocommissioni, quella per la Valutazione del sistema di istruzione (nella quale è presente un consigliere eletto nella lista ANP) e quella per il Personale della scuola, riunitesi in plenaria nelle settimane precedenti, avevano effettuato una ricognizione puntuale delle norme previste dal documento, predisponendo i lavori per la riunione plenaria del consiglio.
In premessa di parere il Consiglio Superiore, nell’inquadrare il provvedimento a valle del percorso storico e giuridico articolato che ha accompagnato i diversi tentativi di avvio della valutazione, prevista con l’istituzione della qualifica dirigenziale già nella L.59/97, esprime la convinzione che per la buona riuscita del processo di valutazione sia necessario ”garantire la terzietà e l’alta professionalità del nucleo di valutazione, la collegialità del nucleo nella formulazione dei giudizi finali da sottoporre ai direttori degli uffici scolastici regionali e la presenza nel nucleo di almeno un dirigente scolastico in servizio” insieme ad “un’effettiva partecipazione del valutato al procedimento di valutazione”. Tutto questo per “una valutazione equa, trasparente, attenta alla specificità del ruolo e in grado di riconoscere la funzione strategica della dirigenza scolastica nel governo della complessità del servizio nazionale di istruzione”.
Il Consiglio ha voluto richiamare il ruolo della Contrattazione integrativa regionale, previsto dal quadro normativo vigente, nella definizione dei riflessi della valutazione sulla retribuzione di risultato del dirigente. Ciò ha fatto affermando che il processo di valutazione, che prende l’avvio con l’assegnazione al dirigente di obiettivi che siano verificabili in termini di azioni messe in campo e di risultati conseguiti, anche con riferimento al contributo dell’azione dirigenziale al raggiungimento dei traguardi di miglioramento previsti dal RAV della scuola assegnata, si conclude con l’espressione di un giudizio direttoriale di valutazione della prestazione professionale articolato su livelli differenziati .
Ampia discussione si è avuta riguardo gli articoli della direttiva che prevedono la definizione del risultato dell’azione dirigenziale secondo distinti e diversificati livelli, norma per la quale l’ANP nelle varie sedi ha espresso la necessità di una modifica (Prosegue il confronto con l’Amministrazione sulla valutazione dei dirigenti) della terminologia, in modo che sia riferita effettivamente alla sola prestazione professionale e non riconduca a giudizi di valore sulla persona, e ha chiesto il riferimento esplicito a criteri generali di differenziazione delle retribuzioni secondo livelli che diano luogo ad una effettiva valorizzazione della funzione dirigenziale e siano garanzia di equità a livello nazionale. La sintesi delle diverse posizioni espresse dai consiglieri ha trovato luogo nella richiesta di semplificazione dell’articolato in modo da prevedere “livelli diversificati uniformemente definiti” a livello nazionale.
Unanime la condivisione della necessità che la procedura preveda per tutti i dirigenti un momento di contraddittorio col nucleo di valutazione al termine dell’istruttoria per il direttore e prima della conclusione del processo di valutazione.
Nelle prossime settimane i lavori procederanno con l’esame dello Schema di regolamento per il Concorso per il reclutamento dei nuovi dirigenti, trasmesso al Consiglio per il richiesto parere.