Si è tenuta oggi al MIUR, presso la Direzione Generale degli ordinamenti scolastici e per la valutazione del sistema nazionale d’istruzione, la prevista riunione di informativa sul Portfolio e gli strumenti di valutazione del dirigente.
La delegazione ANP, intervenuta al tavolo, ha dichiarato il proprio rifiuto di entrare nel merito dell’ordine del giorno. Ha, invece, colto l’occasione per ribadire all’Amministrazione la propria posizione riguardo alla valutazione del dirigenti, già espressa al Ministro nell’incontro dello scorso martedì 17 gennaio, così come segue.
La valutazione deve essere un supporto all’azione dirigenziale, in aggiunta agli altri strumenti gestionali e organizzativi che consentano al dirigente di incidere sull’efficienza del servizio.
La situazione determinatasi a seguito dell’accordo politico del 29 dicembre, di fatto una controriforma che delude le aspettative di cambiamento della scuola tutta, costituisce per i dirigenti il venire meno del presupposto da cui la valutazione prende significato:
- non si può pretendere di valutare i dirigenti mentre vengono meno importanti strumenti per l’azione dirigenziale;
- non si possono contrarre le prerogative dirigenziali e poi chiedere al dirigente di rispondere dei risultati;
- non si può intervenire con un contratto tra Amministrazione e Sindacati del personale docente e ATA sulle prerogative dei dirigenti;
- non si può depotenziare l’organico dell’autonomia con deroghe continue alla legge, vanificando l’attuazione di qualunque progettazione formativa triennale;
- non si può valutare il dirigente nell’ambito di azioni corrispondenti a responsabilità per le quali non ha potere decisionale.
Anp ritiene che siano pregiudicate le condizioni per procedere ad una corretta valutazione.