L’estate per le segreterie scolastiche è già rovente: gli uffici sono sommersi da infinite incombenze burocratiche che l’ANP, Associazione nazionale dei presidi, denuncia da tempo. Si lavora infatti senza sosta, negli istituti da Nord a Sud, per garantire a fatica il regolare avvio del prossimo anno scolastico tra graduatorie di supplenti da stilare e nomine da effettuare, ma quest’anno ad aggravare la situazione ci sono anche gli adempimenti per le vaccinazioni obbligatorie.
“Le segreterie scolastiche – spiega Giorgio Rembado, Presidente dell’Associazione nazionale dei presidi – ricevono continue richieste di informazioni da parte delle famiglie che si riversano poi nelle Asl per avere certificati e documentazioni necessarie. Il sistema così com’è rischia di arrivare a settembre al collasso. Sia nelle scuole sia nei presidi sanitari”.
E’ necessario trovare una soluzione. “Basta vessazioni burocratiche a carico delle scuole, la situazione ad oggi è insostenibile e può solo peggiorare – continua il Presidente Rembado – dobbiamo snellire le procedure per agevolare le famiglie, gli operatori sanitari e le segreterie scolastiche. Nella Regione Lazio la Asl di Frosinone ha stipulato un accordo con l’Ufficio scolastico regionale finalizzato allasemplificazione delle procedure per l’adozione del Dl sull’obbligo di vaccinazione per la popolazione da 0 a 16 anni”.
Secondo quanto previsto dalla Regione Lazio, che a breve estenderà il modello alle altre province prima fra tutte Roma, le scuole nel rispetto della privacy forniranno alla Asl di competenza gli elenchi degli iscritti, la Asl a sua volta valuterà la regolarità della situazione vaccinale caso per caso e invierà i certificati direttamente alla scuole. In questo modo la Asl potrà anche attivare le procedure previste per recuperare l’eventuale gap vaccinale degli studenti.
“L’accordo raggiunto nella Regione Lazio – conclude il Presidente dell’ANP – solleva le scuole dalla responsabilità di chiedere e verificare i certificati di vaccinazione, sburocratizza le procedure lasciando la competenza in ambito sanitario e va anche incontro alle famiglie che stanno vivendo non poche difficoltà con il timore di contravvenire alla nuova normativa. Il sistema andrebbe urgentemente esteso sull’intero territorio nazionale”.