Il giorno 31 ottobre, come da convocazione del Capo Dipartimento si è insediato l’Osservatorio nazionale per la valutazione della dirigenza scolastica, composto da direttori generali, dirigenti amministrativi e tecnici designati dal MIUR, dai presidenti di INVALSI e INDIRE e dai membri designati dalle organizzazioni rappresentative dei dirigenti della scuola, come previsto dalla direttiva 36/2016.
L’incontro è stata l’occasione per condividere finalità e compiti dell’Osservatorio, come definiti dal decreto Ministeriale istitutivo del 25 maggio 2017, per concordare le modalità del lavoro da svolgere e per un primo scambio di punti di vista sulle questioni più rilevanti, che saranno doverosamente approfondite in una prossima riunione, sulla base dei necessari elementi di conoscenza dei processi in corso.
ANP ha espresso l’auspicio che il tavolo, di assoluta rilevanza nel contesto complessivo dei processi di valutazione della dirigenza, possa lavorare in modo proficuo alla revisione ed al rafforzamento della metodologia e degli strumenti adottati per la valutazione dei dirigenti, con l’apporto di punti di vista che sappiamo essere anche distanti, ma che ci sia augura possano essere espressi senza prese di posizione ideologiche su una materia strategica e complessa quale quella in discussione.
Proprio al fine di una corretta posizione del problema, ANP ha espresso quindi la necessità che per il prossimo incontro siano messi a disposizione i dati relativi ai processi in corso in possesso dell’amministrazione, sia di carattere qualitativo che quantitativo, gli strumenti adoperati dai Nuclei di valutazione, i risultati delle misure di accompagnamento e quelli dei monitoraggi realizzati da INVALSI.
Anp ha inoltre precisato che nell’analisi che sarà condotta dall’Osservatorio non potrà non esser tenuto in grande considerazione il contesto nel quale è stata avviata la valutazione della dirigenza, assolutamente critico per le condizioni di lavoro insostenibili in cui versa la categoria per l’aumento continuo di responsabilità a fronte di una situazione retributiva del tutto inadeguata e della mancanza degli strumenti necessari. La lettura dei dati e la conseguente interpretazione non potrà prescindere dallo stato di agitazione tuttora in corso e dall’indisponibilità di larga parte dei dirigenti alla compilazione del portfolio e alla partecipazione alle altre attività connesse alla valutazione, messa in atto come forma di protesta.