Il 18 gennaio u.s. si è riunito il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per rendere il parere su diversi provvedimenti in corso di emanazione. Tra questi, ve ne erano due di particolare rilievo:
lo “Schema di regolamento ai sensi dell’art. 3, comma 3, decreto legislativo 13.4.2017, n. 61”;
lo “Schema di DM di approvazione dell’elenco dei progetti di sperimentazione dei licei ed istituti tecnici “quadriennali” di cui al DM 567 del 2017”.
Il parere sul primo di essi, formulato dalla competente commissione consiliare, era estremamente contradditorio: da un lato, affermava la necessità di rilanciare e valorizzare l’Istruzione professionale, riconoscendo la qualità di quanto contenuto nello schema di regolamento e, quindi, proponendo minime osservazioni o modifiche; dall’altro, invece, richiedeva con insistenza il rinvio al prossimo anno, in nome di ventilate difficoltà di famiglie e scuole in ordine all’orientamento e all’organizzazione degli Istituti.
L’esperienza ci dice che quando si rinvia si tende ad affossare, cancellare e dimenticare. In questo caso, poi, va ricordato che la legge ha già previsto cospicui investimenti: i continui rinvii sono indicativi della profonda sfiducia nella capacità delle scuole di rispondere ai cambiamenti che vanno nella direzione da tutti auspicata.
I consiglieri dell’ANP hanno dichiarato la loro contrarietà al parere del rinvio ma questo, infine, è passato a maggioranza. Ancora una volta, purtroppo, il Consiglio ha evidenziato la sua impostazione ideologica e conservatrice rispetto ad ogni proposta di cambiamento.
La stessa situazione si è riproposta per la seconda importante questione: allargare la sperimentazione dei percorsi di studio quadriennali alle 92 scuole che erano state escluse dalla stessa. Come è noto, il provvedimento originario prevedeva l’approvazione di solo 100 classi in tutta Italia, previa valutazione delle diverse proposte pervenute al MIUR entro lo scorso 13 novembre.
Il parere del Consiglio su quel DM era stato, a suo tempo, molto contrastato ma favorevole. La richiesta di “aggiungere”, alle 100 scuole autorizzate, altre 92 specifiche diverse valutazioni è stata l’occasione per rilanciare l’opposizione ideologica già proposta all’esterno. I consiglieri dell’ANP si sono espressi a favore dell’ampliamento.
A volte ci pare superfluo riferire ancora di posizioni che, purtroppo determinanti numericamente, esprimono solo conservazione e passatismo ma continueremo a farlo per denunciarne la ritrosia al cambiamento.