In data odierna l’ANP ha partecipato in videoconferenza alla prevista seduta di confronto con il Ministero dell’istruzione, rappresentato dal Capo Dipartimento Dott. Marco Bruschi.
Il confronto ha preso avvio dall’incontro del 22 maggio 2020 durante il quale è stata resa alla parte sindacale la dovuta informazione preventiva in materia di attribuzione degli incarichi dirigenziali.
La delegazione ANP ha aperto la seduta di confronto – ex art. 5, c. 3, lett. g) del CCNL dell’area istruzione e ricerca 2016-2018 – sulla specifica materia delle “operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali: conferme, mutamenti, mobilità interregionale con decorrenza 01/09/2020” ricordando, preliminarmente, che la relazione sindacale del confronto consiste (ex art. 5, c. 1 del CCNL) in “un dialogo approfondito sulle materie rimesse a tale livello di relazione, al fine di consentire ai soggetti sindacali di cui all’art. 6, comma 2, di esprimere valutazioni esaustive e di partecipare costruttivamente alla definizione delle misure che l’amministrazione intende adottare”.
Abbiamo quindi espresso la seguente posizione in riferimento ai “criteri generali per il conferimento degli incarichi dirigenziali”.
In primo luogo, riteniamo che la nota sul conferimento degli incarichi dirigenziali (conferme, mutamenti, mobilità interregionale con decorrenza 01/08/2020), oggetto di informazione nella seduta del 22 maggio 2020, debba coniugare efficacemente l’esigenza di stabilità nella conduzione delle istituzioni scolastiche con il benessere lavorativo dei singoli dirigenti scolastici.
Abbiamo pertanto chiesto:
- che la nota preveda, dopo la fase dell’interregionalità alla scadenza dell’incarico prevista dalla lettera f) della bozza, una fase specifica di mobilità interregionale, non vincolata alla scadenza di incarico, a cui far partecipare i dirigenti scolastici immessi in ruolo dal 1° settembre 2019;
- che il Ministero dell’istruzione solleciti gli Uffici scolastici regionali, competenti a individuare il numero di posti da mettere a disposizione per la mobilità interregionale, ad assicurare almeno il 30% dei posti vacanti (e cioè il valore massimo previsto);
- che gli Uffici scolastici regionali includano nell’elenco dei posti disponibili, tutte le sedi nominali.
Tali misure sono finalizzate ad evitare che tanti colleghi richiedano la restituzione al ruolo di provenienza, così disperdendo preziose risorse professionali – sviluppate nel corso di questi anni e valorizzate dal superamento del concorso – e aggiungendo ulteriori fattori di instabilità alla gestione complessiva delle istituzioni scolastiche.
Informeremo tempestivamente i colleghi degli ulteriori sviluppi della questione mobilità.