Roma, 4 gen. – “E’ chiaro che siamo per il ritorno della didattica in presenza, ma la nostra non è una posizione ideologica. E’ una posizione che deve tener conto dello stato della curva epidemica. Quindi, nel momento in cui le autorità sanitarie facciano presente che è preferibile mantenere la didattica a distanza, dobbiamo forzatamente adempiere a questa richiesta”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, in un’intervista a Rainwes24 sulla ripresa del 7 gennaio. “E’ evidente che ci sono già due regioni come la Liguria e il Veneto, che pensano di differire il ritorno in presenza degli studenti delle superiori. Immagino – ha osservato Giannelli – che abbiano delle buone ragioni. Non posso pensare nulla di diverso”.
“Nella scuola si è fatto di tutto per garantire la sicurezza, studi internazionali confermano che gli ambienti scolastici sono ragionevolmente sicuri, ma perchè il sistema tenga serve che ci siano garanzie sul sistema dei trasporti”. A dirlo in un’intervista a RaiNews24 è il presidente dell’Associazione Nazionale presidi, Antonello Giannelli. “E’ chiaro che se c’è una percentuale massima di riempimento delle vetture, poi bisogna controllare che non salga qualcuno in più e che tutti rispettino l’obbligo delle mascherine a bordo. Altrimenti – osserva Giannelli – si tratta di obblighi soltanto sulla carta e che non hanno efficacia”. (AGI)
Il proseguimento della didattica a distanza nel 2021 “provocherebbe ai ragazzi carenze di preparazione ma anche di crescita intellettuale, psicologica e relazionale, perchè a scuola si va non solo per apprendere nozioni”. A dirlo in un’intervista a RaiNews24 è il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. “E’ evidente che di fronte a una pandemia planetaria molto severa dobbiamo accettarla e farci i conti – sottolinea – però si doveva organizzare meglio la sinergia tra scuola e trasporti. Con il Dpcm del 2 dicembre sono stati istituiti i tavoli per trovare le soluzioni logistiche, si poteva fare 4 mesi prima. Però guardiamo al futuro – conclude Giannelli – e speriamo che il 2021 porti alla soluzione del problema se il piano vaccinale sarà implementato con la dovuta velocità, e non con la lentezza che è stata vista fino ad ora”. (AGI)
“Gli insegnanti dovrebbero avere una priorità nel piano di vaccinazione? “Assolutamente sì”, afferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli in un’intervista a Rainews 24. “Si tratta di persone a contatto con tante altre persone, quindi come tutti coloro che sono esposti in un servizio pubblico a una relazionalità molto spinta, è chiaro che devono essere vaccinati tra i primi, sia per tutelare la loro salute, sia per non fungere da veicolo di contagio”. (AGI)
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