Oggi l’ANP, insieme alle altre OO.SS., ha partecipato all’incontro, svoltosi in videoconferenza, col Ministero dell’istruzione sulle Ordinanze ministeriali recanti disciplina dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2020/2021, modalità di costituzione e di nomina delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2020/2021. Il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione ha comunicato sul contenuto degli schemi di provvedimento indicati nella convocazione. Le informazioni fornite pongono le procedure previste su una linea di continuità rispetto a quelle esperite nel giugno scorso. Si tiene conto, infatti, della situazione pandemica, delle differenziazioni territoriali in termini di modalità di erogazione della didattica nonché della positiva esperienza dei protocolli di sicurezza posti in essere durante il precedente esame di Stato del secondo ciclo.
Circa le prove, come già in parte preannunciato nel comunicato stampa del Ministero del 19 febbraio scorso (https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-pronte-le-ordinanze-sugli-esami-di-stato-saranno-inviate-lunedi-al-consiglio-superiore-della-pubblica-istruzione-il-ministro-patrizio-bianchi-g), entrambi gli esami prevedono il solo colloquio durante il quale i candidati esporranno un elaborato, sviluppato scegliendo tra più tipologie, concordato con i docenti del consiglio di classe e – nel caso del secondo ciclo – con quelli titolari dell’insegnamento delle discipline di indirizzo. Tale elaborato sarà definito e portato a termine dagli studenti prima che inizino le operazioni di scrutinio – rispettivamente il 7 giugno per il primo ciclo, il 31 maggio per il secondo – che prevedono, come da normativa vigente, l’ammissione all’esame.
Anche per quest’anno scolastico, la Commissione del secondo ciclo sarà interna con il solo presidente esterno. È prevista la predisposizione di tabelle di conversione dei crediti e il punteggio finale sarà la somma dei 60 punti del credito con i 40 destinati alla valutazione del colloquio. Non sono da considerare requisiti di accesso per la partecipazione all’esame le prove Invalsi e, per gli studenti del secondo ciclo, anche lo svolgimento delle attività di PCTO. Saranno, in ogni caso, pubblicate delle FAQ da parte del Ministero per accompagnare le istituzioni scolastiche
In attesa di commentare puntualmente le ordinanze prendendo visione dei testi, l’ANP ha espresso apprezzamento per la scelta di operare nel solco delle pratiche positivamente messe in atto nel corso della passata esperienza. Proprio in forza di ciò, abbiamo invitato l’Amministrazione a far tesoro anche delle criticità emerse allora per potere evitarne l’evenienza. In particolare, ci siamo soffermati sui seguenti punti:
- stante la situazione emergenziale, è necessario prevedere piani alternativi che valorizzino la modalità a distanza
- circa le prove INVALSI, concordiamo con il loro non essere requisito di accesso, in deroga alla norma, ne ribadiamo l’importanza come misuratore oggettivo degli apprendimenti sia a livello di singola istituzione, sia di sistema ragion e ne approviamo l’esecuzione chiedendo di rivenderne, però, come già proposto al Ministro, le modalità, ad esempio con delle prove snellite, e i tempi di somministrazione, di certo più distesi
- abbiamo ancora una volta fatto presente la necessità di intervenire sulla povertà educativa, con l’ausilio dell’INVALSI, tramite una rilevazione oggettiva delle carenze degli studenti – da svolgersi a settembre – propedeutica alla autonoma progettazione, da parte di ogni istituzione scolastica, di interventi di recupero mirato
- sarebbe opportuno che l’elaborato da discutere durante il colloquio, già declinabile su più tipologie, non fosse definito in termine di estensione
- occorre conoscere le modalità di svolgimento dell’esame dei candidati esterni, se in concomitanza con gli interni o in altra sessione come lo scorso anno
- è necessario assicurare la tutela di lavoratori e studenti fragili, prevedendo specifiche situazioni individuali
- sarebbe opportuno fornire indicazioni precise sulle modalità di pubblicazione degli esiti dell’esame, tenendo conto del parere che il Garante della privacy ha fornito nel giugno scorso
- è necessario contemplare durante il colloquio la presenza dell’insegnamento dell’educazione civica salvaguardandone l’approccio trasversale anche nei casi in cui sia affidato al docente di discipline giuridico-economiche.
L’Amministrazione ha preso atto delle osservazioni ed ha rassicurato circa la presenza nelle ordinanze di risposte adeguate ed esaustive in merito ai quesiti posti.
Come ANP, non appena ne saranno noti i testi, pubblicheremo un’apposita nota di commento.