In questi giorni gli USR sono impegnati nelle procedure per il conferimento degli incarichi a decorrere dal 1° settembre 2021, la cosiddetta mobilità dei dirigenti scolastici in vista del prossimo anno.
L’ANP ha partecipato ai tavoli ministeriali dedicati al tema, portando avanti le legittime istanze di chi si è trovato a dirigere istituzioni scolastiche in sedi anche molto lontane dal luogo di residenza e in contesti di estrema difficoltà, quali quelli innescati dall’emergenza epidemiologica.
Molti di questi colleghi, inoltre, non percepiscono nemmeno la retribuzione di posizione parte variabile, mentre altri ne ricevono solo una quota a titolo di anticipo in vista del successivo conguaglio.
Ci attendiamo che le operazioni di mutamento di incarico e mobilità si ispirino finalmente a criteri di equità e uniformità e che non si verifichino le differenziazioni incomprensibili che hanno caratterizzato quelle dello scorso anno scolastico.
Non è accettabile infatti che, in presenza dei medesimi presupposti, alcuni USR prestino il loro assenso alla mobilità in uscita e altri invece lo neghino costringendo i colleghi a intraprendere azioni in sede giudiziale con aggravi di costi e allungamento dei tempi per gli stessi, nonché detrimento per le scuole sottoposte a mutamenti così rilevanti in corso d’anno.
Riteniamo ineludibile, in particolare, che le domande di mobilità interregionale fondate su una legge nazionale come la 104/1992 siano trattate con criteri uniformi in ogni regione.