L’ANP ha partecipato oggi in videoconferenza alla prosecuzione dell’incontro con il Ministero dell’Istruzione, avviato ieri, dedicato al protocollo di intesa per l’attuazione delle misure di sicurezza per l’anno scolastico 2021/2022. Il Ministero, come detto, ha inviato nella serata di ieri una bozza di protocollo che tiene conto delle decisioni assunte ieri pomeriggio dal Consiglio dei Ministri in merito alle misure di sicurezza e l’ANP ha trasmesso nella mattinata di oggi un documento con proposte di modifica e osservazioni. Questo nella prospettiva, auspicata anche dall’Amministrazione, di sottoscrivere il protocollo nei tempi più brevi e fornire alle scuole e ai dirigenti scolastici le indicazioni operative necessarie per adottare le determinazioni gestionali e organizzative.
Il Capo Dipartimento Dott. Jacopo Greco ha dichiarato in premessa che, contrariamente alle intenzioni dichiarate nella serata di ieri, l’incontro avrebbe avuto natura interlocutoria in quanto il Ministero ha intenzione di lavorare ulteriormente sul testo della bozza, tenendo conto anche delle proposte e delle osservazioni pervenute dalle organizzazioni sindacali. L’auspicio è quello di sottoscrivere il Protocollo a metà della prossima settimana.
L’ANP ha preso atto che, proprio durante l’incontro, il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle organizzazioni sindacali il testo del D.M. del 6 agosto 2021, n. 257 Adozione del “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2021/2022”.
Avevamo sostenuto, durante l’incontro del 27 luglio, che il Protocollo di attuazione delle misure di sicurezza presuppone necessariamente l’esistenza di chiare misure di sicurezza stesse formulate dal CTS, delle scelte assunte dal decisore politico e del Piano scuola 2021/2022, tutti presupposti sussistenti quando fu sottoscritto il Protocollo 2020/2021 (6 agosto 2020).
Abbiamo ribadito quanto contenuto nel documento inviato al Ministero nella mattinata di oggi, mettendo in evidenza alcuni passaggi che rendono il testo inviato dal Ministero ambiguo e, quindi, foriero di fraintendimenti. Ad esempio, poco chiaro il significato di ‘lavoratore fragile’, categoria che necessita a nostro avviso di un preciso intervento normativo a tutela dei lavoratori. Non risulta affrontato il tema del trattamento dei dati relativi al personale che deve “esibire” la documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione, nonché di quelli dei dipendenti che rientrano in servizio dallo stato di malattia per contagio Covid-19, degli studenti in caso di classi in cui tutti gli allievi siano vaccinati e di coloro che non possono ricevere la vaccinazione per motivi sanitari: tale tema deve essere preventivamente chiarito da un preciso intervento normativo che, al momento, non è stato adottato. Va disciplinata in modo inequivoco la gestione degli studenti in condizione di fragilità per i quali è possibile attivare la didattica a distanza. Non chiara la differenza tra igienizzazione e sanificazione, che a parere del CTS può essere eseguita dai collaboratori scolastici.
Secondo l’ANP il Protocollo di sicurezza deve contenere una serie di misure univoche e da applicare senza difficoltà. Il distanziamento, ad esempio, laddove logisticamente inattuabile, deve essere derogato con chiarezza con la previsione dell’obbligo di utilizzo dei DPI (mascherine chirurgiche): non si può, del resto, non riconoscere che le aule e gli spazi degli edifici scolastici di norma non consentono il distanziamento. Il presupposto effettivo per impedire la circolazione del virus tra gli alunni con il rischio di favorire quarantene e conseguente ripresa della didattica a distanza è che una buona percentuale degli alunni sia vaccinata. In tal senso il CTS deve dare indicazioni precise e specificare tutte le eventuali eccezioni per i soggetti che non possono essere vaccinati. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, inoltre, abbiamo dato atto delle risorse stanziate, ma abbiamo anche rinnovato la proposta di utilizzare specifiche corse riservate al trasporto esclusivo degli studenti in precise fasce orarie per evitare scaglionamenti di entrate/uscite e doppi turni che oggi sarebbero improponibili vista la complessità dell’organizzazione delle famiglie e le risorse umane a disposizione delle scuole. In sostanza, riteniamo ancora che debbano essere i trasporti a fornire servizi calibrati sulle esigenze delle scuole e non il contrario.
Alle scuole devono essere indicate misure chiare e attuabili, senza lasciare spazi di interpretazione. L’autonomia scolastica è stata introdotta nell’ordinamento per facilitare il conseguimento del successo formativo dello studente e non certo per far fronte ad un’emergenza sanitaria.
Le scuole pretendono indicazioni precise: come avvenuto fino ad ora continueranno a garantire la loro attuazione nell’interesse del Paese.
L’interlocuzione continuerà la prossima settimana e l’ANP terrà tutti i colleghi tempestivamente informati degli esiti.