L’anno scolastico è iniziato e le scuole – ancora una volta sospese tra l’ordinarietà delle procedure e la straordinarietà dettata dall’emergenza pandemica – sono alle prese con le attività prodromiche all’avvio della didattica.
In alcune regioni, in realtà, i servizi educativi e le scuole dell’infanzia hanno già iniziato le loro attività d’aula. È paradossale che, proprio là dove il personale scolastico opera con bambine e bambini non distanziati e privi di mascherine, il relativo Protocollo di sicurezza non sia stato ancora sottoscritto e, anzi, ne sia stata rinviata sine die la firma. Di fatto, questo delicatissimo settore sta operando in assenza di nette prescrizioni.
L’ANP ha dichiarato sin da subito la sua disponibilità a sottoscrivere il Protocollo 0-6 perché coerente, in merito alla questione del pagamento dei tamponi al personale scolastico, con la Nota ministeriale 18 agosto 2021, n. 900. Motivazione che, al contrario, ha indotto le altre organizzazioni sindacali a rifiutarne la firma. Ribadiamo, oggi, la nostra disponibilità a sottoscrivere tale protocollo per le stesse ragioni che ci hanno spinto a non aderire al Protocollo del 14 agosto.
È opportuno, a questo punto, fare chiarezza sulla tematica dei tamponi gratuiti.
In primo luogo, per l’ANP è inaccettabile sottrarre risorse alla collettività per pagare i tamponi a chi, in forza di una mera scelta ideologica, rifiuta il vaccino. Peraltro, chi rifiuta il vaccino corre un rischio molto più alto di occupare le corsie e i reparti di terapia intensiva degli ospedali, pregiudicando le cure nei confronti dei cittadini affetti da patologie diverse dal COVID-19.
In secondo luogo, un protocollo di sicurezza dovrebbe essere un atto contenente regole di condotta volte a garantire l’incolumità dei lavoratori e, come tale, non dovrebbe fissare obbligazioni di natura economica. Tornando alle vicende relative al Protocollo del 14 agosto, ricordiamo che dette obbligazioni non erano presenti nel testo proposto dall’Amministrazione il 12 agosto scorso, sulla cui sottoscrizione c’eravamo infatti espressi favorevolmente. Tali obbligazioni, invece, sono improvvidamente comparse nel testo del 13 agosto pomeriggio, provocando la nostra decisione di non sottoscrivere il protocollo. Riteniamo, infatti, che con i tamponi “gratuiti per tutti” si disattenda lo spirito del D.L. 111/2020 e si contravvenga al principio etico da noi posto.
Infine, riteniamo che non si debba fare confusione tra le due diverse finalità del tampone: in un caso, esso è funzionale all’ottenimento del Green pass in alternativa alla vaccinazione; nell’altro, è uno strumento di screening a cui dovrebbero essere sottoposti vaccinati e non. Solo in questo secondo caso la gratuità dei tamponi può essere giustificata ma il costo dovrebbe allora gravare sul sistema sanitario e non già sulle scuole. All’interno del protocollo avrebbe anche potuto trovare spazio logico una simile previsione, non certo quella riguardante i tamponi gratuiti erga omnes.
È precisa responsabilità dell’Esecutivo prendere posizione, in tempi rapidi, su questi aspetti.
Da parte nostra, siamo stanchi di subire equivoci armistizi sulle spalle della scuola e della società civile.
Non abbiamo platee da compiacere.
Non intendiamo partecipare alla fuga dalle responsabilità.