È ormai in fase di approvazione definitiva e di imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale la Legge di bilancio per il 2022.
In merito alla questione retributiva dei dirigenti scolastici, rileviamo che l’incremento del FUN, inizialmente previsto in misura pari a 20 milioni a decorrere dal 2022 per aumentare la retribuzione di posizione di parte variabile, è stato integrato di ulteriori 8,3 milioni per il 2022 e di 25 milioni per il 2023, da destinare sempre alla retribuzione di posizione di parte variabile. Si prevede, inoltre, che continuino a operare per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 le contrattazioni integrative regionali (CIR) finalizzate alla definizione, a livello regionale, delle retribuzioni di posizione e di risultato dei medesimi dirigenti scolastici. Si tratta di misure che, per quanto non sufficienti ad allineare le retribuzioni dei colleghi a quelle degli altri dirigenti della stessa area contrattuale, consentono di non interrompere il percorso di armonizzazione iniziato con il CCNL 2016-2018 e di scongiurare il rischio di restituzioni.
L’interlocuzione – serrata e costante – dell’ANP con l’Amministrazione ha, dunque, prodotto esiti di rilievo per i quali diamo atto al Ministro Bianchi e al suo impegno.
La Legge prevede, inoltre, la proroga dei “contratti Covid” sottoscritti non solo col personale docente ma anche con quello ATA, nell’ambito degli incarichi temporanei conferiti per l’anno scolastico 2021/2022 dal 30 dicembre 2021 fino al termine delle lezioni. Anche questa misura recepisce una specifica istanza dell’ANP: l’avere, infatti, esteso la possibilità di prorogare i contratti anche al personale ATA risponde all’effettiva necessità delle scuole di potere contare su tale personale, indispensabile, in molti casi, alla regolare erogazione del servizio soprattutto in tempo di pandemia.
Evidenziamo, poi, l’incremento delle risorse destinate alla valorizzazione del personale docente dagli iniziali 30 a 300 milioni annui a partire dal 2022. È un intervento rilevante che produrrà, però, effetti concreti sulla qualità della didattica e degli apprendimenti degli studenti solo se tali risorse saranno utilizzate effettivamente per riconoscere il merito dei docenti.
Non è stata recepita, invece, la nostra proposta di innalzamento – dal 30% al 100% – della quota massima del numero di sedi disponibili per la cosiddetta mobilità interregionale dei colleghi. L’ANP, nonostante l’Amministrazione abbia perduto un’occasione utile a risolvere una questione di estrema urgenza, continuerà a percorrere tutte le vie possibili per trovare una soluzione a questa problematica ormai indifferibile.
Rileviamo, infine, l’assenza di misure volte al riconoscimento del fondamentale ruolo svolto dai DSGA e dal personale ATA grazie ai quali le scuole stanno assicurando il servizio in sicurezza nonché l’adempimento degli obblighi ordinari e straordinari imposti dall’emergenza, tutelando il rispetto effettivo del diritto all’istruzione dei nostri studenti.
A breve metteremo a disposizione dei soci un commento analitico di tutte le misure della Legge di bilancio riguardanti la scuola. Un dato, però, emerge da subito: a fronte di una manovra di oltre trenta miliardi, solo un miliardo e mezzo circa è destinato al settore scolastico.
Questo dimostra che la scuola è al centro del Paese solo a parole: nei fatti, risiede stabilmente in una lontana periferia.