In più sedi e in più documenti l’ANP ha sollevato la questione della mobilità interregionale per i vincitori del concorso a dirigente scolastico bandito nel 2017 e per quelli del concorso, più lontano nel tempo, bandito nel 2011. Approssimandosi la tempistica per le operazioni di mobilità e in vista, anche, del prossimo concorso, l’ANP ritiene che non si possa attendere oltre e che debba essere trovata tempestivamente una soluzione definitiva.
Tanti colleghi, come ben sappiamo, hanno affrontato attività caratterizzate da “gravosità e complessità”, come riportato nell’articolo 1, comma 339 della legge di bilancio per il 2022. Lo hanno fatto con costante impegno ed esemplare senso di responsabilità nel vortice della pandemia, lontani da casa e dagli affetti e, in alcuni casi, persino senza percepire la retribuzione dovuta. Stanti le attuali clausole contrattuali, la prospettiva di un rientro nelle regioni di provenienza risulta, oggettivamente, poco realizzabile se non per un numero limitato di loro, al netto di singoli provvedimenti di ottemperanza alle sentenze.
Per queste motivazioni e in ragione del fatto che l’imminenza della mobilità interregionale impone di agire in tempi brevi, l’ANP propone – ancora una volta – di percorrere l’unica via realisticamente percorribile ovvero quella legislativa. L’ordinario iter contrattuale, infatti, richiede tempi non compatibili con dette operazioni come avevamo previsto con largo anticipo.
Occorre, dunque, intervenire sul CCNL con norma legislativa imperativa al fine di incrementare dal 30% al 100% il tetto massimo del numero di sedi scolastiche disponibili per la mobilità interregionale. I colleghi che prestano servizio fuori regione potrebbero così partecipare alle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2022/23.
L’ANP, inoltre, chiede garanzie circa l’utilizzabilità delle sedi normodimensionate dalla legge di bilancio 2022 sia per la mobilità interregionale che per l’immissione dei dirigenti vincitori di concorso a partire dal 1° settembre 2022. Va scongiurato in ogni modo, infatti, l’effetto boomerang prodotto dalla medesima disposizione, introdotta dalla legge di bilancio 2021 per il solo anno scolastico 2021/22. Tale effetto, come è noto, ha determinato addirittura la contrazione dell’organico producendo riflessi negativi sulla mobilità e sulle immissioni in ruolo. Non possiamo accettare che ciò si verifichi nuovamente. Chiediamo, pertanto, che gli USR non accantonino alcuna sede in previsione di eventuali perdite di titolarità nei prossimi due anni scolastici.
L’ANP presenterà queste proposte all’Amministrazione e le sosterrà con forza, curando ogni interlocuzione utile perché ai colleghi fuori regione sia data ampia possibilità di rientro.
Il loro ben-essere, del resto, non potrà che essere il valore aggiunto del loro “ben dirigere”.