L’ANP ha partecipato oggi, 21 giugno 2024, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, all’incontro conclusivo del confronto, da noi richiesto, sui criteri per la graduazione delle istituzioni scolastiche e la determinazione della loro complessità.
Unica fra le organizzazioni sindacali, l’ANP aveva infatti chiesto, lo scorso 7 maggio, l’apertura del confronto e, successivamente, aveva presentato una propria proposta di revisione dei criteri. Ciò per onorare l’impegno, sottoscritto dal Ministero e da tutti i sindacati lo scorso anno in occasione della firma del CCNI 2023/24, di rivedere criteri che, unanimemente, erano stati criticati e di cui, altrettanto unanimemente, era stata richiesta la revisione.
L’Amministrazione, rappresentata dai Capi Dipartimento, Dott. Jacopo Greco e Dott.ssa Carmela Palumbo, nonché dal Direttore Generale per i sistemi informativi e la statistica, Dott. Davide D’Amico, e dal Direttore Generale per le risorse umane e finanziarie, Dott.ssa Antonella Tozza, ha illustrato la bozza del decreto di individuazione dei criteri per la graduazione delle scuole, che può così sintetizzarsi:
- viene valorizzato, con la dovuta gradualità, il peso degli alunni, coerentemente con l’avvenuto dimensionamento che ha implicato notevoli incrementi del loro numero in molte istituzioni scolastiche
- vi è un significativo incremento del peso assegnato al contesto socio-territoriale
- sono introdotti punteggi per valorizzare realtà specifiche: scuole con CTS, scuole capofila per ITS o per la formazione, Istituti nautici
- viene introdotto uno specifico punteggio per i percorsi a indirizzo musicale
- si tiene adeguato conto dell’indicatore ESCS, ovvero dell’indicatore di background socioeconomico-culturale del territorio della scuola.
L’Amministrazione, una volta esaurita l’illustrazione dei nuovi criteri, ha proseguito descrivendo la bozza di decreto di determinazione delle fasce. Essa prevede l’individuazione di soglie corrispondenti a un criterio di suddivisione in parti uguali della scala dei punteggi riportati dalle scuole, al fine di massimizzare l’omogeneità di ciascuna fascia e di prevenire il più possibile le disparità di trattamento economico.
Infine, l’Amministrazione ha reso noto che il CCNL dell’area dirigenziale Istruzione e Ricerca per il 2019-2021 è prossimo alla sua firma definitiva, attesa presumibilmente intorno alla metà di luglio. Ciò permetterà di incrementare il FUN con gli aumenti ivi previsti. Pertanto, l’Amministrazione ha proposto, definiti i criteri per la complessità e le fasce, di attendere la sottoscrizione definitiva del CCNL prima di firmare il CCNI 2024/25, in modo da poter incrementare maggiormente la retribuzione di posizione di tutti i dirigenti scolastici.
L’Amministrazione ha poi dato conto della consistenza del FUN: a breve, esso risulterà incrementato con le risorse stanziate dal CCNL di area 2019-2021, il cui iter di approvazione, come detto, è in dirittura di arrivo. Ciò consentirà di incrementare la retribuzione di posizione parte variabile per tutti i dirigenti, a prescindere dalla fascia di appartenenza della istituzione scolastica di titolarità.
L’ANP ha espresso grande apprezzamento per la suddetta proposta.
Naturalmente esistono ulteriori margini di miglioramento circa i criteri come, ad esempio, considerare la complessità derivante dalla presenza di plessi e, soprattutto, dalla distanza tra gli stessi, affinando i relativi strumenti di rilevazione. Così come si dovrà finalmente introdurre una adeguata differenziazione basata sull’importo di risorse economiche da gestire.
L’ANP prende atto, tuttavia, che un prolungamento del confronto o un’ulteriore dilazione dei tempi di pubblicazione del decreto di individuazione dei criteri nuocerebbero ai colleghi che desiderano presentare istanza di mutamento di incarico, in quanto si troverebbero costretti a operare una scelta così delicata senza disporre di tutti gli elementi necessari.
In buona sostanza, l’ANP condivide la proposta dell’Amministrazione che ha onorato l’impegno sottoscritto – da essa stessa e da tutte le OOSS rappresentative dell’area – un anno fa, impegno che si concretizza nella definizione di criteri molto migliori di quelli precedenti.
Fare sindacato per l’ANP, infatti, comporta la difesa del diritto di tutta la categoria, e non soltanto di alcuni, all’incremento dello stipendio. La diversità conseguente alla diversa complessità delle scuole è per noi doverosa e irrinunciabile. Per questo ci siamo battuti per la revisione dei criteri e per una loro maggiore aderenza alla reale complessità delle istituzioni scolastiche e ci battiamo contro il tentativo di appiattimento della categoria che avrebbe condotto, nei fatti, a benefici ristretti a pochi, per giunta individuati sulla base di criteri da tutti ritenuti deficitari.
Soprattutto, tali criteri e le soglie ad essi ricollegate possono consentire di ottenere aumenti retributivi non simbolici per tutti i colleghi e non solo per quella piccola parte di essi che, lasciandoli invariati, ne sarebbe stata beneficiata mediante improprie e ingiustificate “promozioni di fascia”. In altre parole, siamo contrari all’inserimento di troppe scuole in fascia A perché questo comporterebbe una severa iniquità nell’attribuzione degli aumenti di stipendio a tutti gli altri colleghi. Pochi ne beneficerebbero. Chiediamo, al contrario, che le risorse contrattuali siano ripartite tra tutti, indipendentemente dalla fascia di appartenenza.
Infine, per consentire ai colleghi di verificare con la dovuta serenità la fascia di appartenenza di ciascuna scuola durante le operazioni di mobilità, l’ANP ha chiesto che il decreto di individuazione dei criteri e delle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche venga pubblicato in data odierna senza ulteriori ritardi.