L’ANP esprime grave preoccupazione per la situazione in cui versano le scuole per l’attuazione del PNRR. Siamo da sempre consapevoli dell’importanza strategica del Piano per il futuro del Paese, quale forte reazione alla drammatica esperienza della pandemia, ma siamo anche e soprattutto il primo sindacato della dirigenza scolastica e, pertanto, non possiamo fare a meno di pretendere che ai colleghi sia garantito uno scenario operativo realmente sostenibile.
L’attuale, purtroppo, non lo è più.
I dirigenti, infatti, si trovano ad affrontare, oltre alle consuete difficoltà tipiche dell’avvio dell’anno scolastico quale, in primis, il reperimento di docenti e DSGA, l’ormai ingestibile calendario delle scadenze connesse al PNRR. Abbiamo grandemente apprezzato il recente rinvio di due mesi del termine per rendicontare il Piano Scuola 4.0 ma già si profilano, all’orizzonte, nuove scadenze. A breve, ci sono quella del 30 settembre per gli affidamenti degli interventi di cui ai DD.MM. 65/2024 e 66/2024 nonché quella del 4 ottobre per l’inserimento in piattaforma del progetto finanziato dal D.M. 19/2024. Subito dopo, quelle previste per la conclusione dei singoli investimenti.
Per constatare il livello di ingorgo operativo determinatosi, è sufficiente elencarne le date:
- D.M. n. 161/2022 – Investimento 3.2, Piano Scuola 4.0: scadenza 30 novembre 2024
- D.M. n. 170/2022 – Investimento 1.4, Contrasto alla dispersione scolastica e riduzione dei divari territoriali: scadenza attività progettuale 31 dicembre 2024
- D.M. n. 65/2023 – Investimento 3.1 Nuove competenze e nuovi linguaggi: scadenza attività progettuale 15 maggio 2025
- D.M. n. 19/2024 Investimento 1.4 bis, contrasto alla dispersione scolastica e riduzione dei divari territoriali: conclusione delle attività non successiva al 15 settembre 2025
- D.M. n. 66/2023 – Investimento 2.1 Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico: scadenza attività progettuale 30 settembre 2025.
Si tratta di una tempistica obiettivamente irrealistica, tanto più che i destinatari dei percorsi sono sempre gli stessi e che i profili professionali richiesti sono ricoperti sempre dalle medesime persone.
Il pregiudizio all’operatività delle scuole, oltre a essere determinato dall’insostenibile accavallarsi di adempimenti amministrativo-contabili, è divenuto irreparabile anche per varie ragioni tra le quali evidenziamo:
- il mancato potenziamento dell’organico del personale ATA, ulteriormente depauperato dall’art. 10, c. 3-bis del decreto-legge n. 71, convertito con modificazioni dalla Legge 29 luglio 2024, n. 106, a favore degli Uffici scolastici territoriali e regionali con l’impossibilità per le scuole di conferire supplenze sui posti loro sottratti
- l’assenza di istruzioni per l’assegnazione di eventuali nuovi incarichi al personale amministrativo e tecnico necessario allo svolgimento delle attività connesse al PNRR
- l’inesistenza di risorse per disporre l’assunzione temporanea di collaboratori scolastici necessari all’attuazione del PNRR per l’anno scolastico 2024/2025
- la farraginosità delle procedure di erogazione delle successive tranche di finanziamento dei progetti, tale da costringere le scuole a cospicue anticipazioni di cassa – anche pari al 100% delle spese – che ne stanno compromettendo o ne hanno già compromesso l’ordinaria funzionalità (per capirsi, molti colleghi paventano il rischio di tornare a non poter acquistare la carta igienica)
- l’estrema difficoltà per le scuole del primo ciclo, segnalata dall’ANP sin dall’avvio delle attività progettuali, di far fronte a eventuali esborsi attingendo alle sole disponibilità di cassa in quanto notoriamente esigue
- la necessità di compilare check-list sempre nuove che, anche quando previste dalla Circolare MEF-RGS n. 30 dell’11 agosto 2022, sono inserite in piattaforma senza preavviso e rendono più difficoltosa la rendicontazione
- l’impossibilità, per numerose istituzioni scolastiche oggetto di dimensionamento, di operare sui progetti delle scuole cessate, pur dovendone rispettare le scadenze
- lo scarso interesse dei docenti per la formazione e, in particolare, per i percorsi CLIL della linea di Investimento 3.1 poiché non hanno i requisiti richiesti per il relativo insegnamento.
Il problematico scenario descritto si traduce, per molti colleghi, nella materiale impossibilità di dedicarsi all’ordinario lavoro scolastico con tutto ciò che ne discende.
Essi, peraltro, sono preoccupati da un’ulteriore novità. In questi giorni, gli USR stanno integrando i contratti individuali dei dirigenti scolastici, in applicazione dell’articolo 4-bis, comma 2 del D.L. n. 13/2023. Tale disposizione prevede, a partire dal 2024/25, la decurtazione del 30% della retribuzione di risultato in caso di inottemperanza dei termini di pagamento delle fatture. L’ANP sostiene, da sempre e con convinzione, la valutazione della dirigenza ma deve essere chiaro all’Amministrazione che non potranno e non dovranno esserci penalizzazioni di sorta a causa di ritardi e inefficienze imputabili ad altri.
Pertanto, chiediamo che:
- le summenzionate difficoltà di erogazione e di rendicontazione dei fondi del PNRR siano risolte con urgenza
- le segreterie scolastiche siano dotate del personale necessario per il regolare funzionamento amministrativo e, in particolare, dei DSGA, sempre più irreperibili a causa dell’inefficienza delle procedure di reclutamento
- siano prorogate le imminenti scadenze.
Se tali problematiche non troveranno rapida soluzione, l’ANP ritiene che la prosecuzione del PNRR sarà seriamente messa a rischio.
Infatti, stanti le obiettive e insuperabili criticità sopra indicate, neanche un eventuale commissariamento sarebbe in grado di concludere i progetti che i colleghi non riusciranno a completare.
Una cosa è certa: tuteleremo i nostri iscritti con tutte le forze e non lasceremo che diventino capri espiatori di una situazione che non dipende da loro.