Oggi, 4 dicembre 2024, presso l’Archivio di Stato a Roma, sono stati presentati i risultati dell’Indagine internazionale IEA TIMSS 2023 – RAPPORTO NAZIONALE IEA TIMSS 2023. 

Gli esiti e le slide di accompagnamento sono disponibili all’indirizzo INVALSI – Rilevazioni nazionali e indagini internazionali insieme al materiale di accompagnamento. 

I focus educativi dell’indagine sono stati da una parte la preparazione degli studenti necessaria per affrontare le sfide del XXI secolo e dall’altra l’identificazione delle migliori pratiche educative globali attraverso confronti internazionali. Durante la presentazione sono stati messi in evidenza dalla Dott.ssa Elisa Caponera anche alcuni elementi di confronto tra i risultati prima (2019) e dopo (2023) il periodo pandemico. 

L’indagine internazionale – effettuata a partire dal 1995 – fornisce elementi di riflessione importanti per le scuole e i decisori politici. 

Un primo aspetto messo in evidenza dai dati, come sottolineato dal Presidente di    Invalsi Roberto Ricci, riguarda il ripresentarsi delle differenze territoriali che interessano rilevazioni e aspetti diversi, dalle competenze digitali al pensiero creativo. Sono dati che devono stimolare una approfondita riflessione dai soggetti coinvolti perché riguardano situazioni che minano alla base la possibilità di partecipazione alla vita del Paese di alunni che non disporranno degli strumenti per farlo. Affermazioni che non possono che vederci d’accordo con il Presidente Invalsi e confortarci nell’azione costante dell’ANP e dei suoi iscritti per il miglioramento della scuola italiana. 

L’indagine ha visto la partecipazione di un campione rappresentativo di oltre quattromila studenti per ogni livello (IV e VIII anno di scuola). 

Risultati in matematica 

Il confronto internazionale vede l’ormai consueto predominio dei paesi asiatici in entrambi i livelli (Singapore, Taipei, Rep di Corea, Giappone), mentre per il IV grado il primo paese europeo è la Lituania e per l’VIII grado l’Inghilterra. 

L’Italia si posiziona tra i paesi della fascia mediana, con risultati (513 nel IV grado e 501 nell’VIII) superiori alla media internazionale (503 punti e 478 punti) ma leggermente inferiori alla media dell’UE (526 punti e 502 punti). 

Come anticipato, i risultati del Nord ovest (530 e 515 punti) e del Nord est (522 e 521 punti) sono significativamente superiori a quelli del Sud Isole (480 e 460 punti). È di rilievo anche il consistente divario tra i risultati della fascia più alta rispetto a quelli della fascia più bassa. 

Il trend rispetto al 2003 è in leggera crescita e sconta una piccola flessione rispetto al 2019 facilmente per il IV grado ascrivibile all’effetto della pandemia. Risultati in continuo e leggero aumento per l’VIII grado. Si può notare che, rispetto al periodo pre-pandemico, sono aumentati i divari tra gli alunni con i migliori risultati e quelli peggiori. Le differenze sono ancora maggiori se si tiene conto delle ripartizioni territoriali. 

Risultati nelle scienze 

Anche in questo caso i migliori paesi risultano essere quelli extraeuropei nel IV grado (Singapore, Rep. Di Corea, Taipei e Turchia) e il primo paese europeo è rappresentato dall’Inghilterra. Simile la situazione nell’VIII grado (Singapore, Taipei, Giappone, Rep. Di Corea) con sempre l’Inghilterra come primo paese europeo. 

L’Italia si colloca (511 punti nel IV grado e 501 nell’VIII) anche in questo caso sopra la media internazionale (494 e 478 punti), ma sotto la media europea (520 e 506 punti). 

Si ripropongono anche per le scienze i divari territoriali visti per la matematica. Il trend, sebbene in leggera crescita, non ha raggiunto i risultati del 2007 per la IV primaria e si mantiene sostanzialmente costante per l’VIII grado. 

Un capitolo con risultati ancora allarmanti riguarda le differenze di genere che rimangono negative per le studentesse sia in matematica che in scienze. Sulle cause e i possibili rimedi suggeriamo l’ascolto dell’analisi della prof.ssa Teresa Grange dell’Università della Valle d’Aosta.

È necessario, poi, evocare il prevedibile effetto del background socioeconomico. Infatti, le attività prescolastiche di lettura da parte dei genitori risultano avere effetti duraturi sui risultati degli alunni. 

Per l’approfondimento sulla questione rimandiamo all’attenta lettura dei materiali messi a disposizione dall’Invalsi.