La riforma dell’orientamento scolastico, fortemente voluta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e convintamente sostenuta dall’ANP, rappresenta un tassello fondamentale nell’ambito delle iniziative previste dal PNRR. L’obiettivo è ambizioso: personalizzare il percorso formativo degli studenti e ridurre il disallineamento tra scuola e mondo del lavoro, contrastando la dispersione scolastica e il fenomeno dei NEET. 

Il D.M. n. 231 del 15 novembre 2024 – attuativo della legge n. 197/2022 che aveva istituito un fondo di 150 milioni di euro per il 2023 per valorizzare il personale scolastico nelle attività di orientamento, inclusione e contrasto alla dispersione, poi incrementato con la legge di bilancio 2024 – ha definito i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie destinate alle figure del docente tutor e orientatore nelle scuole secondarie di II grado per l’anno scolastico 2024/25. In aggiunta ai suddetti finanziamenti segnaliamo gli ulteriori 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 previsti dall’emendamento (articolo 5, comma 4-bis) inserito in fase di conversione nel decreto-legge “Milleproroghe” n. 202/2024. 

Tuttavia, nonostante il valore della riforma e gli investimenti previsti, la sua attuazione sta incontrando difficoltà operative che ne compromettono l’efficacia. Le istituzioni scolastiche, infatti, devono affrontare ritardi e carenze che stanno rallentando l’implementazione del processo, così come disciplinato dalle Linee guida per l’orientamento di cui al D.M. n. 328/2022. 

Uno dei problemi principali è la mancata riapertura della piattaforma dedicata, gestita da INDIRE, indispensabile per la formazione dei tutor e orientatori. Senza la possibilità di ampliare la platea di tali figure per le quali, ai sensi dell’articolo 5 del D.M. n. 231/2024, lo svolgimento dell’apposito percorso di formazione è propedeutico per assumerne le funzioni, le istituzioni scolastiche stanno incontrando grandi difficoltà. Infatti, soprattutto a causa delle operazioni di mobilità dei docenti, in molti casi sono costrette ad assegnare a ciascun tutor un numero particolarmente consistente di studenti da seguire, con le ovvie conseguenti criticità nel monitoraggio delle attività e sul piano organizzativo.  

Un’ulteriore problematica riguarda la mancata pubblicazione dell’avviso pubblico POC (Programma Operativo Complementare) “Per la scuola” 2014-2020, previsto dall’articolo 1, commi 3 e 5, del D.M. n. 231/2024, per realizzare attività e percorsi di orientamento didattico nelle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado grazie a un finanziamento pari a 183.090.000 di euro. Tali risorse saranno ripartite tra le istituzioni scolastiche secondarie che ne faranno richiesta ma solo previa adesione all’avviso pubblico di cui, a oggi, nulla si sa. Si tratta di un finanziamento importante teso a sopperire al decremento del fondo su tutor e orientatori come parte variabile legata alle ore aggiuntive svolte, specialmente per il supporto a studenti con fragilità o particolari necessità.  

Per quanto riguarda i percorsi di orientamento nelle scuole secondarie di primo grado, invece, si attende l’avviso pubblico di cui al D.M. 19 novembre 2024, n. 233, che ne demanda la predisposizione all’Autorità di gestione del Programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027. Anche tali risorse sono essenziali per implementare la realizzazione dei moduli formativi di 30 ore nelle scuole del primo ciclo. 

Affinché la riforma dell’orientamento possa davvero incidere sul futuro degli studenti, l’ANP ritiene necessario un impegno concreto da parte dell’Amministrazione per superare le suddette criticità. Senza strumenti adeguati e certezze finanziarie si rischia di privare il sistema scolastico di una fondamentale opportunità di innovazione e di adeguamento agli standard europei.