Il 21 marzo scorso il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato alle istituzioni scolastiche il questionario di valutazione sulla bozza del nuovo testo delle Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, elaborato dalla Commissione presieduta dalla Prof.ssa Loredana Perla. 

Con tale questionario, da compilarsi entro il 10 aprile 2025, il Ministero ha inteso aprire la consultazione sulla bozza, coinvolgendo tutte le scuole statali e paritarie interessate. Intento pienamente condivisibile ma viziato da alcuni aspetti critici. 

Innanzitutto, non appare funzionale lo strumento utilizzato. Il questionario, infatti, è di per sé poco adeguato a una operazione di miglioramento condiviso di un testo così importante. Al contrario, esso rischia di innescare una polarizzazione – tristemente nota sui social media – i cui esiti sarebbero poco spendibili. Le opzioni proposte, peraltro, introducono un evidente bias verso riscontri esclusivamente positivi, pregiudicando l’attendibilità scientifica della consultazione stessa. Sarebbe molto più utile, invece, che ogni istituzione scolastica potesse fornire un contributo argomentato contenente eventuali proposte sulla bozza. 

Per fare questo, però, gli spazi che l’apposito form destina alle osservazioni e ai suggerimenti sono palesemente troppo limitati, specie se rapportati alla corposità di un testo denso di contenuti di grande pregnanza per il mondo scolastico. Si tratta, infatti, di temi che riguardano il cruciale percorso di crescita, maturazione e sviluppo degli alunni dalla scuola dell’infanzia al termine del primo ciclo di istruzione, ovvero di quel segmento che costruisce l’identità della persona ponendo le basi per il suo successo formativo e di vita. 

Infine, l’ultima criticità riguarda la tempistica: sollecitare le comunità e gli organi collegiali di tutte le istituzioni scolastiche del primo ciclo – oltre la metà di quelle italiane – su temi così nodali imponendo una finestra temporale limitata a soli venti giorni non può ragionevolmente consentire un’autentica partecipazione da parte delle stesse né, tantomeno, una seria riflessione.  

L’ANP, pertanto, chiede all’Amministrazione: 

  • di rimodulare la consultazione, consentendo alle istituzioni scolastiche di inserire nel form osservazioni e proposte con spazi adeguatamente ampi 
  • di differire congruamente il termine per rispondere, considerato che le nuove Indicazioni Nazionali saranno vigenti soltanto a decorrere dall’anno scolastico 2026/2027. 

Gli strumenti messi a disposizione dall’intelligenza artificiale, infatti, consentono agevolmente di elaborare gli esiti di una consultazione così configurata e di analizzarne in profondità le proposte.  

In tal modo, si recupererebbe pienamente lo spirito originario dell’iniziativa, contribuendo alla concreta interlocuzione tra l’Amministrazione e le istituzioni scolastiche che si dedicano quotidianamente e con ammirevole impegno alla formazione dei nostri alunni.