Si è svolto oggi 15 febbraio il previsto incontro delle OO.SS. rappresentative con il Ministro. All’ordine del giorno le questioni connesse con l’attuazione della legge finanziaria ed i processi di innovazione nella scuola.
Nel suo intervento, il Ministro ha toccato tre punti:
- in considerazione della dinamica dei pensionamenti (raddoppiati rispetto agli anni precedenti), ha richiesto al Ministero dell’Economia l’autorizzazione ad assumere 70.000 docenti precari, in luogo dei 50.000 inizialmente previsti, a partire dal 1.9.2007. Tale cifra rappresenta quasi la metà del totale di 150.000 autorizzato per il triennio dalla legge finanziaria. Analoghe procedure sono in atto per determinare la quota di assunzioni per il personale ATA;
- lo sviluppo ed il consolidamento dell’autonomia delle scuole non può fondarsi solo sulla dimensione finanziaria ed amministrativa, versante sul quale sono stati già varate alcune misure. Occorre dare spinta all’autonomia didattica, di sperimentazione e di ricerca. A tal fine, ed in vista dell’imminente rinnovo contrattuale, il Ministro ha chiesto alle OO.SS. di studiare insieme la possibilità di destinare parte delle risorse assegnate all’incentivazione di docenti che – da soli o in gruppi – si impegnino in tale direzione all’interno delle rispettive scuole;
- la scelta di ridare slancio all’istruzione tecnica e di ricondurre quella professionale dentro l’alveo della competenza statale sta suscitando molte reazioni sul versante delle Regioni. Tensioni corrispondenti si stanno anche sviluppando per quanto riguarda la gestione dei futuri Poli tecnico-professionali previsti dal recente disegno di legge. Il Ministro ha ribadito il suo impegno a destinare il massimo delle risorse alle istituzioni scolastiche ed a quei Poli tecnico-professionali nei quali le scelte compiute sul versante dell’istruzione statale orientino in misura sostanziale l’azione formativa.
L’Anp, nel suo intervento, ha richiamato soprattutto due questioni:
- è positivo che il Ministro si ponga il problema del CCNL del comparto scuola e dichiari di volerlo affrontare in tempi brevi. Ma non dovrebbe essere dimenticato che anche il contratto dei dirigenti delle scuole è scaduto da quattordici mesi e che anche questa rappresenta una priorità, della quale occorre tenere il debito conto;
- si prende atto della volontà di rilanciare l’istruzione tecnica e professionale, ma si esprime la preoccupazione che il sovrapporsi di molte iniziative diverse in questo campo (legge finanziaria, decreto legge, disegno di legge) e l’incrocio con le questioni relative all’obbligo finisca con il rinviare sine die un intervento efficace nel merito. Decidere chi gestisce il sistema (Stato o Regioni) è importante, ma si rischia di insabbiarsi nelle questioni di competenze formali, mentre il settore ha urgenza di essere ripensato su principi nuovi. Sollecita quindi il Ministro ad entrare il più rapidamente possibile nelle questioni di merito, senza le quali l’obiettivo rischia di non essere conseguito.