Si è svolto oggi il previsto incontro sull’assunzione di 130 dirigenti tecnici presso il Ministero della Pubblica Istruzione, recentemente autorizzata con DPCM del 16 gennaio 2007. Tale contingente si aggiuge alle 15 unità che sono state autorizzate con un provvedimento precedente, per un totale di 145.
L’Amministrazione ha annunciato di aver insediato un apposito gruppo di lavoro che studierà la questione, sia sotto il profilo giuridico che sotto quello procedurale, al fine di predisporre una proposta per la decisione finale da parte del Ministro. Ha anche comunicato di aver chiesto un parere all’Ufficio Legislativo del Ministero in merito al problema principale, che è quello di definire la platea dei destinatari della procedura di assunzione. Siamo ora – infatti – in un quadro giuridico e di sistema notevolmente mutato da quando si tenne – ormai più di quindici anni fa – l’ultimo concorso ispettivo tecnico, regolato dai vecchi “decreti delegati” del 1974, poi recepiti dal Testo Unico D.Lgs. n. 297/1994.
Gli ex ispettori sono divenuti dirigenti tecnici e sono stati inquadrati nel ruolo dei dirigenti di seconda fascia presso l’amministrazione del MPI. Il loro reclutamento dovrebbe essere pertanto disciplinato dalle norme che vigono per tutta la dirigenza dello Stato (art. 23 e 28 del D.Lgs. n. 165/2001), che non fanno riferimento esclusivo all’ambito scolastico, come avveniva in precedenza, ma a tutta le pubbliche amministrazioni. Il nodo da sciogliere – secondo il Ministero – è quello di definire le procedure concorsuali in modo da assicurare la massima compatibilità tra vecchio e nuovo sistema di reclutamento.
Nel corso della discussione, l’Anp ha evidenziato dapprima come sia molto difficile riproporre oggi – in modo automatico – la vecchia funzione ispettiva tecnica, in un contesto fortemente mutato, nel quale le scuole hanno acquisito l’autonomia didattica e organizzativa e l’amministrazione centrale e periferica del MPI è interessata da importanti processi di riforma e innovazione (si pensi all’istituzione dell’Agenzia per lo Sviluppo dell’Autonomia, introdotta dalla Finanziaria 2007, e alla ridefinizione del ruolo e delle competenze dell’INVALSI), processi che sono ancora lontani dall’aver raggiunto un esito definitivo e soddisfacente. In questo quadro, sarebbe stato forse preferibile – prima di procedere ad un nuovo reclutamento – ridefinire per via legislativa le funzioni e i compiti degli ispettori, e individuare la loro collocazione all’interno dell’amministrazione del MPI che, lo ricordiamo, dovrebbe avere nei confronti delle scuole autonome esclusivamente funzioni di supporto.
Per quanto riguarda la procedura concorsuale, l’Anp ritiene che riproporre il vecchio modello di reclutamento ispettivo nell’attuale mutata situazione potrebbe dar luogo a notevoli problemi giuridici ed a un conseguente contenzioso.
L’Amministrazione, nel prendere atto delle posizioni espresse, ha annunciato al termine dell’incontro che aprirà un tavolo di informativa anche con le organizzazioni sindacali rappresentative nel comparto dei ministeri e della relativa area dirigenziale (Area I).