Il presidente dell’Anp ha incontrato oggi ufficialmente il neo-Ministro dell’Istruzione, on. Mariastella Gelmini. Con riferimento alle dichiarazioni programmatiche che il Ministro ha indirizzato al Parlamento, Giorgio Rembado ha espresso apprezzamento per il tono sobrio della comunicazione, la concretezza dei contenuti e l’apertura intellettuale alle diverse ragioni che si misurano rispetto ai principali temi in discussione. E’ comunque positivo che non sia stata scelta una logica di schieramento e di contrapposizione, come pure che sia stata esplicitamente individuata la filosofia del “cambiamento, non riforme”. Di grandi riforme ordinamentali, tese ad affermare l’identità culturale di una parte, ma destinate a dividere l’opinione pubblica ed a restare poi inattuate, la scuola non ha ulteriore bisogno: si tratta di una stagione durata fin troppo a lungo e che occorre lasciarsi alle spalle.
E’ necessario ormai abbracciare con coerenza la strada dell’autonomia: indicare agli operatori la direzione in cui muoversi, dotarli delle risorse necessarie, affidare loro le decisioni operative conseguenti e verificare i risultati ottenuti. Non serve invece, anzi è dannoso, continuare a legiferare e regolamentare i singoli momenti della vita delle scuole, con l’unico risultato di irrigidire le posizioni, rendere più difficile misurarsi con la variabilità delle questioni, deresponsabilizzare chi deve impegnarsi nel lavoro quotidiano con autonomia e responsabilità piena.
Sono queste le condizioni perché possa realizzarsi quella “normalità dell’eccellenza” di cui il Ministro ha parlato nelle sue linee programmatiche come di un obiettivo cui tendere.
Positivo anche il giudizio sul merito delle diverse linee di azione fin qui enunciate, in particolare per quanto riguarda l’autonomia delle scuole, l’esigenza di una seria valutazione del loro operato, l’introduzione di uno sviluppo professionale adeguato per i docenti migliori. Insomma, quella cultura del merito di cui il nostro Paese ha un grande bisogno, a condizione che si passi dalla meritocrazia finora solo predicata ad una meritocrazia coerentemente praticata nelle scelte di governo e di gestione a tutti i livelli. Sotto questo profilo, le priorità del Ministro coincidono con quelle che, da sempre, sono state le priorità dell’Anp.
Passando alle questioni concrete, Rembado ha ricordato in particolare l’esigenza di avviare sollecitamente la stagione per il rinnovo contrattuale dei dirigenti delle scuole, rispetto al quale è preliminare il reperimento di specifiche risorse, destinate in primo luogo a realizzare sia la perequazione interna alla categoria che quella esterna rispetto ai dirigenti delle altre amministrazioni dello Stato.
Non meno importante, la questione dell’autorizzazione, che il Ministero dell’Economia tarda a sbloccare, per l’assunzione dei vincitori dei recenti concorsi in numero pari a quello dei posti effettivamente disponibili. E’ importante per la qualità dell’istruzione che la guida delle istituzioni sia esercitata con certezza del ruolo e con prospettiva di continuità.
Da ultimo, è stato ricordato che il prossimo DPEF dovrà invertire radicalmente la tendenza degli ultimi anni alla riduzione delle risorse destinate alle scuole, che ha portato ad un progressivo depauperamento delle attrezzature e dei servizi al cittadino. Un finanziamento adeguato, comunque non inferiore a quello di dieci anni fa, è condizione preliminare ad ogni recupero di funzionalità e di ordinata programmazione degli interventi formativi.