Questa mattina è ripreso, presso la sede dell’ARAN, il negoziato per il rinnovo del CCNL dell’Area V. In apertura di seduta il prof. Ricciardi ha informato le delegazioni sindacali che da parte del MIUR non è stata ancora comunicata la data per la ripresa del tavolo tecnico e quindi non sono ancora disponibili le informazioni necessarie a sbloccare la trattativa.
Si è quindi ripresa l’analisi della Bozza di articolato predisposta dall’ARAN, che è proseguita fino all’articolo 25. Diamo di seguito una rapida informativa circa i punti trattati:
- Art. 15 Impegno di lavoro – confermato
- Art. 16 Ferie e festività – confermato. L’ANP ha sostenuto la tesi che il diritto alle ferie del dirigente non possa essere condizionato da decisioni di carattere collegiale o contrattuale d’istituto
- Art. 17 Mutamento d’incarico – L’ANP ha proposto di ridurre l’impegno a permanere per almeno due incarichi nella sede richiesta ad un solo incarico per non penalizzare i dirigenti più prossimi all’età pensionabile. Ha inoltre confermato la proposta di eliminare il tetto alla mobilità interregionale, riconducendola alle esigenze specifiche di ogni singolo Ufficio scolastico regionale, che dovranno essere materia di informativa sindacale
- Art. 18 Incarichi aggiuntivi – E’ stato rivisto per specificare meglio le diverse tipologie d’incarico e le relative quote di contribuzione al fondo regionale. L’ANP ha sostenuto che le attività effettuate dal dirigente nell’ambito di progetti a finanziamento esterno (es. IFTS) rivestono comunque carattere di obbligatorietà e pertanto non sono soggette a versamento al fondo regionale. L’articolo dovrà ulteriormente essere rivisto
- Art. 19 Verifica dei risultati e valutazione del dirigente – La discussione sull’articolo, che aveva visto l’ANP presentare alcune proposte specifiche, è stata rinviata dal momento che il prof. Ricciardi ha dato notizia di una prossima proposta in merito da parte del MIUR
- Art. 20 La formazione del dirigente – Confermato con lievi modifiche
- Art. 21 Assenze retribuite – Confermato
- Art. 22 Congedi parentali – L’articolo andrà aggiornato alla luce della recente sentenza n. 19/2009 della Corte Costituzionale
- Art. 23 Congedi per motivi di famiglia e di studio – Confermato, ma l’ARAN si riserva di riformulare il comma 10 relativo alle collaborazioni con le università
- Art. 24 Infortunio sul lavoro e malattie dovute a cause di servizio – Confermato
- Art. 25 Assenze per malattia – L’ANP ha proposto di armonizzare l’articolo con la legge 133 (art. 71) disciplinando le fattispecie che non comportano la decurtazione dello stipendio. Ha inoltre ribadito l’esigenza che i controlli fiscali relativi alle assenze del dirigente siano disposti tramite la scuola secondo le direttive impartite dal dirigente stesso e che la documentazione sia conservata nel suo fascicolo personale. La discussione sull’articolo dovrà essere ripresa nelle prossime riunioni.
Un primo commento
Essendo ormai giunti alla decima convocazione del tavolo (senza contare l’incontro tecnico), ed essendo chiaro a tutte le parti interessate che non siamo prossimi ad una positiva conclusione del negoziato, è doveroso esprimere un nostro primo commento sull’andamento di una trattativa che ha fin dall’inizio presentato elementi di particolare complessità. Lo ricordiamo, soprattutto, a coloro che nei primissimi incontri hanno manifestato un desiderio incomprimibile di chiudere in fretta il negoziato, di cambiare il meno possibile la parte normativa del contratto vigente, di andare ad una attribuzione delle risorse contrattuali manifestamente insufficienti al raggiungimento degli obiettivi indicati da tutte le piattaforme. Qualcuno si era anche azzardato a prevedere che per fine giugno si sarebbe potuto arrivare alla firma del nuovo contratto.
Le preoccupazioni che l’ANP ha espresso fin dalla prima seduta sono sempre state fondate su problemi oggettivi. Era facile prevedere che la trattativa si sarebbe presto incagliata su problemi per i quali non vedevamo al momento risposte credibili. Abbiamo detto fin dall’inizio che volevamo veder chiaro:
- su quanto stava avvenendo nel frattempo al tavolo dell’Area I (occupato, tra l’altro, a districare la complessa matassa della responsabilità disciplinare),
- sulle prospettive legate ai problemi della perequazione interna ed esterna,
- sulla sostenibilità degli attuali livelli della retribuzione accessoria da parte di fondi regionali sottodimensionati,
- sulle possibilità di potenziare significativamente la funzione dirigenziale,
- sulla opportunità di semplificare i livelli contrattuali potenziando la contrattazione collettiva e quella integrativa regionale.
Queste nostre preoccupazioni, che rispondono alle vere attese della categoria, sono state strumentalmente interpretate da qualcuno come una forma di ostruzionismo. Questa accusa era talmente priva di fondamento che, al momento di stringere sui problemi veri del negoziato, tutte le parti hanno dovuto prendere atto della difficoltà di sciogliere i nodi di fondo.
Oggi nessuno avverte più la necessità di chiudere in fretta e a qualsiasi costo il negoziato, e questo lo consideriamo un passo avanti sulla strada della consapevolezza. Ma con la stessa franchezza con cui abbiamo espresso sempre le nostre posizioni dobbiamo anche aggiungere che non ci piace girare a vuoto, fare accademia, e tirare in lungo in attesa di miracolistiche soluzioni.
Sentiamo la responsabilità di rappresentare una categoria importante, alla quale va riconosciuto il merito di aver tenuto duro anche in una situazione di vera emergenza finanziaria, e alla quale sono dovuti rispetto e considerazione. Non possiamo offrire ad essa un contratto in perdita, perché non sarebbe giusto e perché non lo merita, né siamo disposti a farla trovare di fronte al fatto compiuto.
Allora è il momento che ognuno assuma le proprie responsabilità, uscendo dalla melina, e facendo in modo che il pallone finisca in porta. Lo diciamo ai decisori politici, al Comitato di settore, all’ARAN, alle altre sigle sindacali, nella consapevolezza che solo un’assunzione collettiva di responsabilità possa sbloccare la situazione.
Il tavolo negoziale è stato aggiornato a giovedì 16 luglio, nella speranza che nel frattempo siano disponibili le risultanze dell’indagine tecnica che il MIUR sta conducendo.