Il Dipartimento per l’Istruzione ha indirizzato ai Direttori regionali la circolare n. 32, con cui si richiama la vigenza di una Direttiva del Dipartimento per la Funzione Pubblica (n. 8 del 6 dicembre 2007), relativa alle comunicazioni in merito di procedimenti disciplinari.
In sintesi: a fini di “monitoraggio”, l’Ispettorato per la Funzione Pubblica costituito presso il Dipartimento omonimo chiede di conoscere una serie di dati relativi ai procedimenti disciplinari instaurati presso le Pubbliche Amministrazioni.
Tale adempimento – cui le altre Amministrazioni si sono adeguate – non è stato finora osservato da quella dell’Istruzione, la quale è stata però richiamata a rimediare.
Il monitoraggio sarà effettuato con cadenza semestrale dal Dipartimento del MIUR, sulla base dei dati che saranno trasmessi dagli USR. Ma, ovviamente, questi ultimi non potrebbero raccogliere dati se le scuole non li trasmettessero. Dovranno quindi essere emanate specifiche disposizioni attuative.
Tuttavia, già dal testo della circolare n. 32, se ne intuisce il contenuto. I dirigenti scolastici dovranno comunicare, entro 5 giorni, ogni contestazione di addebito formulata nei confronti dei propri dipendenti, secondo uno specifico formato che escluda la trasmissione di dati personali dei dipendenti incolpati, ma che prevede una codifica che permetta di tracciare, a distanza di tempo, l’esito del procedimento.
Una volta chiuso il procedimento – con la sanzione o l’archiviazione – l’esito dovrà ulteriormente essere comunicato all’USR, sempre facendo riferimento alla codifica utilizzata, che consentirà di collegare le due comunicazioni. Il tutto, sempre entro 5 giorni.
Al riguardo, non si può non rilevare come sarebbe preferibile un’unica comunicazione riassuntiva, che dia conto del procedimento dalla sua instaurazione alla sua chiusura, eliminando anche il problema della codifica.
Naturalmente, non manca il richiamo alla responsabilità disciplinare per l’omessa o ritardata comunicazione. Dopo 5 anni in cui il MIUR non ha dato corso a quanto doveva, era il meno che ci si potesse attendere: che ad essere minacciati di sanzioni fossero i dirigenti scolastici.
Per il momento, nessun adempimento è direttamente richiesto a questi ultimi, in attesa che i rispettivi USR trasferiscano a valle le indicazioni ministeriali. Si suggerisce comunque ai colleghi di attivare le proprie segreterie nella ricerca a ritroso di tutti i provvedimenti instaurati a partire dal 1° gennaio 2008 (questa è la data a partire dalla quale vengono richiesti i dati), provvedendo ad isolare le contestazioni di addebito e gli atti conclusivi di ciascuno di essi. Quando le disposizioni arriveranno, è probabile che i termini operativi siano ristretti e sarà quindi utile “essersi portati avanti” con il lavoro.
Si sentiva il bisogno di un ulteriore monitoraggio? Domanda inutile, come verosimilmente inutile sarà questa ennesima raccolta dati, destinata ad alimentare soltanto rapporti che nessuno leggerà. Ma come giustificare l’esistenza di un apposito Ispettorato della Funzione Pubblica, se non imponendo adempimenti aggiuntivi agli uffici di segreteria? E meno male che il Parlamento ha appena approvato un decreto legge sulle “semplificazioni” …