Nel pomeriggio di oggi l’ANP ha partecipato, in videoconferenza, a un incontro convocato dal Ministero dell’istruzione per raccogliere commenti, suggerimenti e osservazioni sul documento base delle Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”.
Si tratta del primo di diversi momenti di ascolto avviati dall’Amministrazione attraverso strumenti di consultazione calibrati su differenti stakeholder (più strutturati per le OO.SS., più duttili per soggetti privati e famiglie). Nei mesi di maggio e giugno gli UUSSRR, in collaborazione con le Regioni e l’ANCI, organizzeranno degli incontri per diffondere il documento tra i vari attori coinvolti. Spetterà ai territori, infatti, la costruzione dei coordinamenti pedagogici previsti dalle Linee. Sul sito del Ministero, inoltre, è già disponibile una sezione dedicata alle Linee 0-6.
L’Amministrazione, attraverso gli interventi di M. R. Silvestro e T. Musatti, ha illustrato sinteticamente il documento, frutto del lavoro della Commissione nazionale costituita da rappresentanti della scuola, dell’università, degli enti locali, delle famiglie. Si tratta di un testo snello, limato costantemente – anche in vista della prima stesura degli orientamenti pedagogici nazionali per i servizi educativi – che, pur salvaguardando le peculiarità dei due settori del sistema, lo 0-3 e lo 0-6, ne privilegia i punti di incontro.
Le sezioni che compongono le Linee – connesse ai documenti internazionali di riferimento e alle teorie pedagogiche più rilevanti – insistono sulla centralità dei diritti dei bambini sotto il profilo della crescita e della formazione, sul ruolo dei genitori come interlocutori competenti per la nascita del curricolo e del cosiddetto “curricolo cauto”, ovvero il progetto educativo del segmento 0-3, sulla qualità della formazione in ingresso del personale e sulla presenza di ambienti ad alta densità relazionale e inclusiva. La cifra che meglio definisce il sistema integrato è, però, la continuità della proposta educativa, esito della visione unitaria dello sviluppo della fascia 0-6, con l’obiettivo di contrastare anche il fenomeno dell’anticipo.
Nell’ultima parte del documento vengono individuati i vari livelli di governance coinvolti. Il D.Lgs. 65/2017 ha riunificato e integrato il sistema 0-6, uniformando competenze e attività e ricomponendole in una trama unitaria. Fondamentale sarà intrecciare e coordinare detti livelli. A tal fine è stato istituito un fondo nazionale pluriennale con il contributo delle Regioni. Particolare rilievo riveste il coordinamento pedagogico – da attivare stabilmente in tutti i territori – per riunificare esigenze e bisogni e creare una rete tra tutte le scuole dell’infanzia pubbliche e paritarie e il sistema 0-3 pubblico e privato. A tale coordinamento spetterà garantire coerenza educativa in tutti i territori e progettare interventi di formazione in servizio.
L’ANP ha espresso apprezzamento per la costruttiva operazione di condivisione delle Linee e di ascolto con tutti gli stakeholder, operazione alla quale l’Associazione contribuirà in dettaglio tramite l’apposito strumento di consultazione messo a disposizione delle OO.SS.
Riteniamo il documento ambizioso, di ampio respiro in termini di riflessione pedagogica e normativa, propositivo nel disegno degli interventi di governance e su alcuni aspetti strategici. Risulta vincente l’aggancio al quarto obiettivo dell’Agenda 2030 e ai documenti internazionali, come investimento a lungo termine sul capitale umano e sociale del Paese e per la realizzazione di un’istruzione di qualità in chiave sostenibile e di cittadinanza responsabile, in coerenza con l’art. 2, c. 1 della legge 92/2019 sull’introduzione dell’educazione civica.
L’ANP ha rappresentato l’opportunità di agganciare il documento agli investimenti materiali e immateriali del PNRR destinati al segmento 0-6 all’interno di una cornice di senso che possa adeguatamente dare spessore e supporto alla realizzazione di quanto previsto dalle Linee. In particolare, sarà opportuno agire proattivamente, anche sul piano comunicativo e di sensibilizzazione dei territori, per stimolare la domanda di servizi educativi dell’infanzia all’interno di quelle aree del Paese maggiormente deprivate. In esse, in modo quasi paradossale, tale domanda appare ridotta generando un corto circuito socio-economico a danno, soprattutto, delle donne che rinunciano a partecipare al mercato del lavoro. Le politiche nazionali di welfare e la rapida attuazione del sistema integrato 0-6 possono senz’altro incidere positivamente su tale situazione e sul contrasto dell’abbandono scolastico.
Consideriamo il reclutamento e la formazione in servizio le leve fondamentali per dare piena sostanza al sistema integrato. Occorre quindi intervenire sul primo in sinergia con il canale universitario, coerentemente con quanto disposto dal D.Lgs. 65/2017, e sulla seconda reperendo risorse per attivare percorsi formativi continui, efficaci e in grado di favorire l’incontro/confronto tra figure professionali – gli educatori e i docenti – con know-how al momento ancora disomogenei.
L’ANP, infine, ha espresso l’auspicio che il sistema integrato 0-6 si proietti anch’esso, stanti le sue caratteristiche, verso quella dimensione del civic center capace di venire incontro alle esigenze di territori e famiglie sempre più diversificati e complessi e di valorizzarne le istanze sociali, formative e culturali.
L’Amministrazione ha accolto con interesse le nostre sollecitazioni a cui darà riscontro nelle Linee e nel fondo pluriennale, entrambi propedeutici alla concreta attuazione del sistema integrato 0-6.