L’ANP ha partecipato oggi, 5 aprile 2022, alla riunione di informativa, indetta dalla Direzione Ordinamenti del Ministero dell’istruzione, sulla bozza di decreto interministeriale sui “Percorsi a indirizzo musicale nelle scuole secondarie di primo grado ex art. 12 del D.lgs. n. 60 del 13 aprile 2017, recante norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività”.
L’ANP ha rappresentato il proprio apprezzamento rispetto al tentativo di costruire un sistema organico di educazione musicale, attivando una filiera di interconnessione sia con la scuola dell’infanzia e con la scuola primaria, sia con le istituzioni scolastiche del secondo ciclo (Licei musicali e coreutici). È innegabile, infatti, che la promozione della creatività anche musicale nelle giovani generazioni costituisca un asset importante nella crescita del capitale umano del nostro Paese, in particolare per i settori economici della musica e dello spettacolo.
Abbiamo condiviso anche la valorizzazione dell’approccio interdisciplinare che favorisce l’adozione e l’uso dei linguaggi plurimi e, soprattutto, la previsione esplicita di attività di musica d’insieme come occasione formativa.
Tuttavia, se anche la direzione individuata ci pare corretta e auspicabile, l’ANP ha chiesto all’Amministrazione di specificare meglio se l’operazione che viene messa in campo sia di puro riordino dell’attuale assetto delle sezioni di educazione musicale oppure se si tratti di creazione di una nuova offerta formativa, da coordinare su base territoriale. Nel qual caso si dovrebbe valutare la competenza concorrente della Regione.
Inoltre abbiamo suggerito l’introduzione di una espressa previsione di accordi e intese con i soggetti – anche privati – operanti sul territorio, al fine di mettere le istituzioni scolastiche attualmente senza sezione musicale di dotarsi a costo zero della strumentazione musicale necessaria, senza necessità di investimenti consistenti.
L’ANP auspica, infine, che venga riservato nel testo del decreto un maggiore spazio alla possibilità di accordi con soggetti culturali accreditati presso il Ministero della Cultura e operanti sul territorio.