È stato presentato oggi, 22 novembre 2023, a margine della conferenza sulla firma del Protocollo d’intesa sulla violenza contro le donne tra la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il progetto sperimentale, destinato alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, sull’educazione alle relazioni.
In premessa il Ministro Valditara ha affermato che il progetto, nato sulla scia dei gravissimi episodi di violenza di Palermo e di Caivano della scorsa estate, affonda le sue radici nelle Linee guida “Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione” risalente al 2015, emanate ai sensi dell’articolo 1, comma 16 della legge n. 107/2015. Il progetto “Educare alle relazioni” è, per l’appunto, lo sviluppo di tali Linee.
Esso prende le mosse anche dalla sua personale intenzione di porre fine ai residui di cultura maschilista che inquinano il Paese e che si manifestano in molteplici contesti.
L’obiettivo primario del progetto, dunque, è supportare la cultura del rispetto e delle pari opportunità contro ogni forma di violenza e discriminazione.
Per tale ragione, all’interno delle scuole secondarie di secondo grado che vorranno aderire alla sperimentazione, saranno creati gruppi di discussione e di confronto tra i giovani, moderati da docenti e animati da esperti, per modificare atteggiamenti ancora oggi legati alla cultura maschilista che si traduce in discriminazione nonché in violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne. Gli studenti saranno inoltre edotti sulle conseguenze penali dei comportamenti derivanti da tale deleteria mentalità.
La durata dei percorsi, da svolgersi in orario extracurricolare, è pari a trenta ore. Ciascuna istituzione scolastica individuerà un docente referente con il compito di seguire il lavoro dei gruppi-classe. I docenti moderatori saranno formati specificatamente dall’INDIRE secondo un programma predisposto in collaborazione col Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) e col coinvolgimento attivo di vari organismi scientifici. Al termine del percorso l’istituzione scolastica stilerà una relazione sulle migliori pratiche.
Per la realizzazione del progetto sono stati stanziati 15 milioni. Il Ministro ha ribadito che l’adesione allo stesso per ora sarà volontaria. Tuttavia, all’esito del monitoraggio effettuato dal CNOP, è sua intenzione renderla strutturale all’interno di tutti cicli. Il Ministero prevede di sottoscrivere con l’Ordine degli Psicologi un protocollo che istituisca un presidio stabile destinato all’utenza scolastica.
L’Amministrazione si propone anche di avviare un’ampia consultazione con le associazioni dei genitori e degli studenti, con i docenti, con i giuristi e col medesimo Ordine per approfondire la tematica. Inoltre, sarà attribuito al FONAGS il ruolo di raccordo con le esigenze migliorative rappresentate dai genitori.
Il Ministro ha poi ricordato che, se il progetto riguarda solo gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, è pur vero che, attraverso l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, in forza dell’articolo 3, comma 2 della legge n. 92/2019, possono essere raggiunti tutti gli alunni, promuovendo l’educazione alla cittadinanza attiva e tutte le azioni finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone.
In attesa di conoscere il testo definitivo del progetto sperimentale, l’ANP ritiene condivisibile l’iniziativa, pur comprendendo che essa, evidentemente, richiederà un significativo impegno alle scuole che vorranno aderirvi.
Siamo ben consapevoli di quanto sia necessario lavorare per conseguire un radicale cambio di mentalità, anche perché un mutamento culturale di questa portata può prodursi solo a lungo termine.
D’altra parte, la scuola non è più, da tempo, un luogo deputato alla mera trasmissione di contenuti. Essa, infatti, mira a realizzare percorsi di crescita del singolo individuo che, valorizzandone l’unicità, favoriscano lo sviluppo di competenze e di una personalità equilibrata. Le competenze emotive sono particolarmente determinanti per la creazione di relazioni sane e improntate al rispetto dell’altro e delle differenze con esso.
La scuola è oggi chiamata, quindi, a esercitare in modo ancora più incisivo un ruolo educativo e – soprattutto in questo momento storico – “sociale” accanto, necessariamente, alle famiglie, alle comunità, al decisore politico e agli esperti del settore.
Infine, va rilevato come il progetto preveda, opportunamente, una formazione ad hoc per i docenti moderatori.
Tuttavia, ci chiediamo con preoccupazione come, a fronte della necessità che il personale frequenti attività formative idonee a fornirgli adeguati strumenti e contenuti di aggiornamento professionale – si pensi, tra gli altri, agli obiettivi degli investimenti 2.1 e 3.1 del PNRR – sia possibile remunerarlo con un FIS sempre più ridotto.
Infatti, se l’ipotesi di CCNL del comparto scuola sottoscritta il 14 luglio 2023 dovesse diventare definitiva, sembra ben difficile per le scuole aderire a iniziative come queste nella oggettiva difficoltà di erogare il dovuto compenso ai docenti per la frequenza del percorso formativo.
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