L’ANP ha partecipato oggi, 25 gennaio 2024, al previsto incontro sul nuovo Codice dei contratti pubblici presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
L’Amministrazione, rappresentata dal Capo di Gabinetto, Prof. Giuseppe Recinto, dai Capi Dipartimento, Dott.ssa Carmela Palumbo e Dott. Jacopo Greco nonché dal Direttore Generale dell’Unità di Missione PNRR, Dott.ssa Simona Montesarchio e dal Direttore Generale per le risorse umane e finanziarie, Dott.ssa Antonella Tozza, ha comunicato di avere indetto la riunione per valutare l’impatto del D.lgs. n. 36/2023 sull’operatività delle istituzioni scolastiche.
L’ANP ha rappresentato le problematiche sul punto facendo riferimento a due categorie di criticità.
La prima riguarda la qualificazione delle stazioni appaltanti, richiesta dal Codice per le procedure sopra soglia: la legge ha drammaticamente evidenziato come le istituzioni scolastiche non posseggano i requisiti minimi per conseguirla. Tale assurda situazione è ulteriormente aggravata dalla piena concomitanza della fase attuativa degli investimenti del PNRR le cui ingenti risorse richiedono, spesso, attività negoziali sopra soglia. L’ANP denuncia, da sempre, le difficoltà delle segreterie nel sopperire a tutte le numerose e crescenti incombenze in capo a esse, anche per la ridotta consistenza degli organici e, spesso, per la mancanza di competenze adeguate alla complessità delle relative procedure amministrative. Dal 1° luglio 2023, l’applicazione del nuovo Codice ha de facto ammesso tali limiti. Alle istituzioni scolastiche non resta nessuna possibilità se non quella di rivolgersi ad altre centrali di committenza, sovente inerti od oberate esse stesse.
Eppure, già l’articolo 7 del D.P.R. n. 275/1999 aveva previsto, per le istituzioni scolastiche, la facoltà di promuovere accordi di rete o di aderire ad essi per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali, così come la legge n. 107/2015, con lungimiranza, aveva fatto espressamente riferimento alle reti di ambito quale strumento efficace di gestione delle procedure di maggior interesse collettivo.
La problematica della qualificazione delle scuole come stazioni appaltanti si propone, peraltro, anche negli appalti di concessione dei servizi che, ai sensi del nuovo Codice, prescindono da qualsiasi soglia comunitaria.
Oggi, in buona sostanza, le istituzioni scolastiche riscontrano enormi difficoltà nell’organizzazione dei viaggi di istruzione, con grave danno sia per la loro offerta formativa sia per un settore nevralgico per l’economia del Paese quale quello turistico, oltre che nel garantire servizi di ristoro per studenti e personale. Lo stallo determinato da questo deprecabile stato di cose potrebbe arginarsi alternativamente attraverso la via legislativa, destinata però a inevitabili lungaggini, oppure tramite l’individuazione di “scuole polo”, da dotare di personale adeguato per numero e competenze, che agiscano da centrale di committenza per conto delle istituzioni scolastiche viciniori.
La seconda categoria di criticità, per l’ANP, attiene alle carenze e ai malfunzionamenti della Piattaforma dei Contratti Pubblici, oltre che alla non condivisibile gestione delle difficoltà tecniche insorte. Abbiamo evidenziato l’assoluta necessità di ridurre la quantità di passaggi operativi rendendo tecnicamente possibile, per il dirigente, l’attribuzione al personale di segreteria di singole operazioni endoprocedimentali nonché di delega di funzioni, ferma restandone la responsabilità ultima. Non è minimamente concepibile che la dirigenza sia costretta a presidiare materialmente e personalmente tutta la procedura, data la necessità di operare mediante SPID personale e la possibilità di accreditare il personale per ogni singolo progetto. La mancata risoluzione di questo ingorgo organizzativo veicola, in forma nemmeno troppo strisciante, un demansionamento che non siamo disposti ad accettare.
L’Amministrazione, in replica, ha ricordato di avere già avviato il Piano di semplificazione, di sua più stretta pertinenza. Non può affrontare la tematica degli appalti se non in termini generali mentre, per quanto riguarda la nuova fase di digitalizzazione dei contratti pubblici, è in grado di impegnarsi a fondo e intende farlo per accompagnare le scuole. A tal fine, ha annunciato che ha in programma due incontri, con ANAC e CONSIP, per sottoporre loro le osservazioni e le segnalazioni formulate dalle organizzazioni sindacali. All’esito degli incontri, terrà una fase di confronto con queste ultime per prospettare soluzioni concrete.
Circa il tema della qualificazione delle stazioni appaltanti – di deflagrante impatto sull’attività delle scuole – l’Amministrazione ha dichiarato che si sta impegnando su due fronti. Sui viaggi di istruzione si stanno cercando specifiche soluzioni derogatorie in vista delle quali è in atto una specifica interlocuzione. Rispetto alle concessioni di servizi, invece, ha chiesto all’ANAC se risulta possibile applicare anche ad esse la soglia europea di 143.000 euro.
Per quanto riguarda il MEPA, l’Amministrazione sta valutando insieme a CONSIP l’applicazione di soluzioni migliorative e specifiche per le istituzioni scolastiche.
Circa l’utilizzo dello SPID da parte del dirigente scolastico anche per attività di carattere istruttorio, l’Amministrazione ha comunicato di volere agire affinché la previsione normativa e contrattuale del potere di delega sia effettivamente praticabile e praticata anche all’interno della Piattaforma degli acquisti in rete. Infine, ha annunciato che a breve diffonderà una nota di chiarimenti e di indicazioni operative sul nuovo Codice dei contratti. Saranno inoltre resi disponibili i Quaderni sull’attività negoziale, con i relativi format, aggiornati alla vigente normativa.
Aggiorneremo tempestivamente i nostri iscritti sul proseguimento di tale rilevante interlocuzione.