Ieri, 12 novembre 2024, sono stati presentati presso la Sala dell’Auditorio dell’Accademia Nazionale dei Lincei a Roma i risultati dell’Indagine internazionale IEA ICILS 2023 – International Computer and Information Literacy Study – Le competenze digitali degli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado.
I risultati e le slide di accompagnamento sono disponibili QUI
L’Invalsi ha preannunciato la pubblicazione nei prossimi mesi di approfondimenti specifici sugli aspetti di maggiore interesse.
L’indagine internazionale – effettuata ogni cinque anni a partire dal 2013, con l’Italia tra i suoi partecipanti dal 2018 – intende conoscere quanto siano preparati gli studenti allo studio, al lavoro e alla vita in un mondo pienamente digitalizzato. Lo studio, quindi, misura le differenze internazionali rispetto alle competenze digitali (CIL) degli studenti e analizza la loro capacità di utilizzare il computer per indagare, creare e comunicare al fine di partecipare efficacemente e attivamente alle dinamiche private, a quelle della scuola e a quelle della comunità di riferimento.
Oltre alla valutazione delle competenze digitali degli studenti, dal ciclo del 2018, i Paesi hanno la possibilità di studiare anche la capacità di pensiero computazionale (CT) che rappresenta il processo necessario per capire esattamente come i computer possano aiutarci a risolvere i problemi. L’Italia ha aderito a questa opzione nel 2023.
Per il nostro Paese hanno partecipato 152 scuole, per un totale di 3.376 studenti di cui il 49% costituito da studentesse; 2.161 i docenti coinvolti.
L’Italia non ha sfigurato nella rilevazione. Infatti, gli studenti italiani raggiungono un punteggio medio pari a 491 sulla scala di CIL, significativamente superiore a quello medio internazionale nella scala CIL per il 2023 pari a 476 punti, e simile a quello di Croazia, Lussemburgo, Spagna e Francia. All’interno dell’UE ci collochiamo però leggermente al di sotto della media di 493 punti.
Un aspetto negativo, purtroppo comune anche a diversi altri aspetti della realtà italiana, è la differenza tra zone geografiche: Nord-ovest 511 punti di media, Nord-est 503, Centro 502, Sud 476 e Sud-isole 440.
I risultati sono stati differenziati in quattro livelli di cui quello con valore quattro rappresenta la situazione di eccellenza. L’UE si è posta l’obiettivo di portare al di sotto del 15%, entro il 2030, gli studenti che non raggiungono il livello 2. Lo scenario, tuttavia, appare ancora lontano con l’Italia al 46%, l’UE al 44% e la media internazionale al 50%. Anche in questo caso le differenze territoriali sono significative con il Nord-ovest che risulta avere il 33% degli studenti sotto il livello 2, il Nord-est e il Centro il 40%, il Sud il 53% e il Sud-isole il 73%.
Un segnale di miglioramento emerge dal raffronto con i risultati del 2018, positivi in tutte le aree geografiche italiane.
L’aspetto del pensiero computazionale evidenzia per l’Italia una situazione in linea con i dati internazionali e dell’UE, ma con preoccupanti differenze in senso negativo per il Sud e le isole.
L’analisi si sofferma anche sulle differenze di genere: in media, le studentesse dimostrano un livello più alto di competenze digitali (CIL) rispetto agli studenti in ICILS 2023 mentre, sempre in media, gli studenti dimostrano un livello più alto di pensiero computazionale (CT) rispetto alle loro coetanee.
Di estremo interesse anche l’effetto del background socioeconomico. I tre aspetti esaminati – livello di studi dei genitori, presenza di almeno 26 libri in casa e livello di occupazione dei genitori – hanno una ricaduta significativa. In Italia la laurea dei genitori ha un effetto predittivo medio di 22 punti, rispetto ai 33 del dato internazionale, la presenza di libri di 40 punti (48 il risultato internazionale) e il livello di occupazione 29 punti (41 punteggio internazionale). Tali differenze hanno portato il Presidente Invalsi Roberto Ricci a ribadire l’importanza strategica del segmento di istruzione 0-6 per la riduzione dei divari tra gli studenti nonché a sottolineare l’importanza del ruolo della scuola per come emerge dall’indagine IEA ICILS e da altre rilevazioni oggettive.
Invitiamo gli iscritti ad approfondire i molteplici aspetti messi in luce dall’indagine accedendo ai materiali messi a disposizione sull’apposita pagina del sito Invalsi.