Sono trascorsi ben due anni dall’inizio delle procedure di attuazione del PNRR. Durante tale intervallo di tempo, l’ANP ha incessantemente chiesto al Ministero di dissipare ogni ambiguità sui compensi spettanti ai dirigenti per le loro attività gestionali e di supporto tecnico-operativo ai relativi progetti, sempre ribadendo che, trattandosi di attività obbligatorie, dovesse essere riconosciuto loro il 100% dei compensi, al punto di proporre, tramite la CIDA, un apposito emendamento di validità generale per tutti i dirigenti pubblici.
Ieri, senza alcun preavviso, è stata diffusa la posizione ufficiale dell’Amministrazione con la nota prot. n. 46871 dell’11 dicembre 2024 della Direzione generale per l’edilizia scolastica, le risorse e il supporto alle istituzioni scolastiche. Tale riscontro non è stato però trasmesso a tutti gli USR, ma solo a uno di essi e in risposta a uno specifico quesito.
Riteniamo opportuno sottolineare che, dal 2022, i colleghi hanno dovuto fronteggiare una babele di indicazioni: alcuni USR chiedevano il versamento del 20% dei compensi sul Fondo nazionale, altri consentivano di percepire i compensi al 100%, altri ancora sceglievano la via del silenzio, per non parlare di quelli che richiedevano pure la paradossale e irrilevante delibera del consiglio di istituto sull’incarico del dirigente quale Project Manager.
Solo oggi, a metà dicembre 2024 e in corrispondenza del cruciale “giro di boa” del PNRR, i colleghi sono stati informati sulle reali regole di ingaggio concernenti il loro fondamentale lavoro di attuazione dei progetti del Piano. Sulla cogenza del quale, peraltro, non abbiamo mai avuto dubbi, così come non ne abbiamo avuti sull’obbligo per il dirigente di attuare i progetti del piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’ANP, però, non può accettare che solo adesso, alla vigilia delle fasi conclusive di alcuni degli Investimenti (3.2 e 1.4 in primis), il Ministero affermi la “non cogenza” dell’assunzione dell’incarico aggiuntivo per i dirigenti, quello stesso incarico che proprio il Ministero li ha indotti ad assumere.
Questa modalità operativa integra una palese violazione dei principi di buona fede e correttezza, principi ai quali i colleghi si conformano, costantemente, nel loro quotidiano.
Lo ripetiamo una volta di più: il PNRR consta di attività progettuali complesse, obbligatorie per le scuole, all’interno delle quali il dirigente non può che assumere il ruolo di Project Manager – data anche l’assenza di uno stabile e istituzionale middle management – di cui, improvvisamente, sembra emergere la facoltatività. Che, lapalissianamente, è l’opposto dell’obbligatorietà.
L’ANP ritiene opportuno evidenziare come i dirigenti scolastici, nonostante le innumerevoli difficoltà e incertezze che hanno finora contraddistinto la realizzazione dei progetti del PNRR, abbiano onorato il loro ruolo con la consueta abnegazione e con il consueto senso dello Stato.
È solo grazie al loro operato che l’Amministrazione potrà raggiungere i target assegnati e pretendiamo che questo sia tenuto nella dovuta considerazione.
I colleghi versano in situazioni di elevato stress lavoro correlato, subiscono costanti incrementi dei compiti loro assegnati, mai accompagnati da un corrispondente adeguamento delle risorse professionali nelle segreterie né dall’introduzione di un middle management cui affidare stabilmente deleghe e incarichi.
A fronte di tali specifiche criticità, constatiamo en passant che, nonostante la sensibilità dimostrata dal Ministro Valditara, la politica non ha ritenuto di stanziare, nella legge di bilancio 2025, risorse utili per avvicinare il FUN medio pro capite dei dirigenti scolastici a quello dei colleghi della medesima area contrattuale.
L’ANP, alla luce di tali considerazioni, chiede quindi di incontrare con urgenza il Ministro e, in ogni caso, l’immediato ritiro della Nota che, a nostro avviso, è impugnabile di fronte al Giudice amministrativo.
La categoria esige il dovuto rispetto.