Il 4 febbraio 2025 l’ANP ha partecipato all’incontro di informazione sulla consistenza e le variazioni dell’organico dell’Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) per il periodo 2025-2027.
Le nuove assunzioni non riguarderanno l’area contrattuale che comprende i dirigenti di II fascia nell’ambito della quale l’ANP è il sindacato più rappresentativo a livello nazionale.
Durante l’incontro sono state fornite informazioni anche relativamente al Piano organizzativo del lavoro agile (POLA). L’INAPP, partendo dalle precedenti esperienze di utilizzo del lavoro agile di cui vengono date dettagliate statistiche, elabora una serie di attività di formazione per tutto il personale.
L’utilizzo del lavoro agile risulta molto diffuso, con percentuali che si aggirano intorno al 40% delle giornate lavorate escludendo i dipendenti in lavoro agile a tempo pieno o fragili.
Gli obiettivi che si propone il POLA sono:
- incremento della motivazione e soddisfazione lavorativa;
- valorizzazione del lavoro, anche attraverso un maggiore orientamento ai risultati e ad un diffuso clima di fiducia;
- conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro;
- eliminazione dei tempi di trasferimento casa‐lavoro, oltre al conseguente risparmio economico;
- aumento del benessere lavorativo.
Il piano di formazione, tenendo conto anche delle disposizioni di carattere generale emanate dal Ministro della Pubblica Amministrazione, prevede:
- di sviluppare, in maniera diffusa e strutturale, competenze funzionali alla realizzazione della transizione digitale;
- di strutturare percorsi di formazione iniziale per l’inserimento del personale neoassunto, allo scopo di fornire competenze e conoscenze finalizzate al ruolo che lo stesso andrà a ricoprire nell’ambito dell’Istituto;
- di riservare la giusta attenzione allo sviluppo delle soft skills;
- di dedicare ancor maggiore attenzione al tema della formazione internazionale – considerata la costante interazione dell’Istituto con le istituzioni europee e con gli organismi internazionali – e a quella relativa alla gestione dei finanziamenti europei, sia in fase di progettazione che di attuazione dei programmi e degli obiettivi promossi dall’UE.
Si tratta in tutta evidenza di buone prassi di cui auspichiamo l’applicazione anche nei confronti dei dirigenti scolastici, appartenenti alla medesima area contrattuale dei dirigenti degli enti di ricerca.