E’ caduto al Senato quello che – presumibilmente – è l’ultimo tentativo di intervenire nella materia del reclutamento dei dirigenti delle scuole in questa legislatura.
E’ stato infatti ritirato nel corso della discussione in aula – da parte della stessa maggioranza, che l’aveva introdotto in Commissione Cultura – l’emendamento che avrebbe permesso la copertura di tutti i posti vacanti nel triennio 2006/2007-2008/2009, il 50% dei quali sarebbe stato assegnato al concorso riservato previsto dalle leggi n. 43 e n. 168 approvate nel corso del 2005.
Crediamo, però, che quanto accaduto non cambi la sostanza del problema: le leggi vigenti (quelle appena citate e l’art. 29 del D.Lgs. n. 165/2001) – se correttamente applicate – permettono ugualmente di giungere ad una soluzione. Il computo dei posti che si renderanno vacanti nel corso del triennio infatti, al netto di quelli (79) da assegnare ai sensi della legge n. 168 come “coda” del precedente riservato e di quelli (circa 400) assegnati a dirigenti in posizione di comando o distacco, nonchè di quelli (1.500) da accantonare per i vincitori dell’ordinario in corso di svolgimento, ascende a ben 4.000. Tale numero, nel rispetto delle pronunce della Corte Costituzionale in materia di concorsi riservati a dipendenti della Pubblica Amministrazione, consente una soddisfacente ripartizione dei posti fra il previsto concorso riservato ed un ulteriore ordinario.
Si veda in proposito quanto illustrato, con dovizia di dati e considerazioni, nella nota che abbiamo recentemente inviato al MIUR sul tema del reclutamento dei dirigenti.
Tutto ciò ferma restando la necessità di una revisione integrale di tutta la materia, secondo i principi che abbiamo più volte richiamato (da ultimo, nel nostro comunicato dopo l’incontro al MIUR del 12 genniaio scorso)
Ma ciò sarà possibile soltanto se, nella prossima legislatura, maturerà un sufficiente grado di attenzione al problema da parte della classe politica. In vista di questo obiettivo, ci impegnamo a fornire il nostro contributo.