Cominciano ad arrivare alle scuole le disposizioni per la formazione del bilancio 2006. E, con esse, una conferma: non c’è futuro per la qualità dell’istruzione e per l’autonomia sancita dalla legge.
I tagli rispetto al 2005 variano da regione a regione, ma non sono mai inferiori al 25%, con punte anche del 50%.
Il progressivo impoverimento delle scuole ha avuto inizio nel 2002 e si è rinnovato ad ogni esercizio finanziario. Fatto 100 il 2001, si è scesi a 80 nel 2002, a 64 nel 2003, al 51 nel 2005. Con i nuovi tagli, i più fortunati scenderanno al 30%, nell’arco di quattro anni.
L’Anp intende reagire con la massima decisione a questo disegno di eutanasia dell’istruzione. Il presidente Giorgio Rembado ha inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione ed un’altra al Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, cui si chiede di intervenire per tutelare beni costituzionalmente garantiti, quali l’istruzione per tutti e l’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Altre iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sono in programma per i prossimi giorni.